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Il veganismo tra alimentazione e filosofia

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Molto diverso dal regime alimentare vegetariano, chi decide di seguire una dieta vegana si impone regole ferree per quanto riguarda il consumo in primis di animali come nell’alimentazione vegetariana, inoltre sceglie di escludere anche tutti i derivati animali ed i prodotti dovuti al loro sfruttamento. Sono esclusi quindi dalla dieta vegana, latte, burro, panna, latticini e formaggi, uova ed eventuali derivati, per esempio dolci che contengano uova e burro, o pasta all’uovo, persino il miele è messo al bando. E’ una ideologia ed uno stile di vita che va oltre l’alimentazione, estendendosi al non utilizzo di qualunque cosa possa venire o derivare dallo sfruttamento degli animali, in specialmodo se tale prodotto va ad arrecare sofferenza all’animale stesso. Ovviamente per tal motivo il veganismo è spesso associato a principi animalisti, verrà perciò visto in modo riprovevole l’utilizzo di animali da pelliccia, ma anche l’utilizzo della lana delle pecore, della pelle per confezionare borse, scarpe ecc o altri prodotti di eventuali altri settori che approfittano e sfruttano gli animali.La filosofia vegana, perché è di questo che si tratta, prevede un profondo rispetto per la vita senziente in ogni sua forma, trova abominevole sfruttare e piegare ai propri scopi un’altra creatura che pur non avendo pari intelletto, ha comunque una sua sensibilità, capacità di provare emozioni, piacere o sofferenza.

Senza contare che tali creature non possono difendersi o sottrarsi in alcun modo dallo sfruttamento, e questo per chi segue questa ideologia è di per se inaccettabile, perché ogni essere vivente ha pari diritto di vivere secondo le metodologie che la natura ha previsto per quella specie. Il rifiutarsi di nutrirsi con alimenti come uova e latte è dovuto a fatti reali dettati da realtà aziendali atroci, le galline da uova una volta concluso il loro ciclo produttivo, in pratica quando la produzione del prodotto del singolo animale non è più soddisfacente, e questo avviene in due-tre anni, l’animale viene soppresso poiché diviene un inutile peso economico, la stessa cosa si verifica per le mucche da latte. Probabilmente se tali realtà si presentassero differenti, come potevano essere nelle fattorie di un tempo, tale fenomeno di rottura della filosofia vegana non si sarebbe nemmeno proposto.A parte questo vi sono motivazioni secondarie non meno importanti per tale scelta di vita. Gli allevamenti intensivi portano spreco di acque e di risorse, deforestazione per ottenere nuovi pascoli, con conseguente aumento di problematiche legate al polmone del pianeta che va esaurendosi, senza contare l’immane utilizzo di mangimi vegetali che se diversamente sfruttati potrebbero risolvere problematiche legate alla povertà di alcune zone del mondo. Ma qui andiamo su un terreno etico, politico ed economico molto complesso, certo non saranno i paesi ricchi, industrializzati e che guardano al guadagno come primo obbiettivo a disobbedire a regole di mercato che ormai sono consolidate, come lo è l’utilizzo di prodotti e sottoprodotti di origine animale. 

Veganismo e salute

I vegani, sostengono la propria filosofia per i principi sopra elencati certo, ma un’altra motivazione altrettanto forte è dovuta alla fortissima convinzione, rafforzata da ricerche mirate sul consumo di carne e derivati, che il consumo di proteine di origine animale porti ed aumenti la probabilità di contrarre tumori (uno dei più comuni quello del colon). 

Integrazione alimentari e validi alimenti sostitutivi

La scelta vegana ha esigenze reali di trovare efficaci sostituti alimentari, per mantenere un corretto apporto di sostanze nutritive al proprio organismo. Certamente molto utilizzata la soia ed i suoi derivati (latte di soia, tofu o formaggio di soia, ecc), e tutte quegli alimenti d’origine vegetale che vadano a coprire il fabbisogno proteico giornaliero che avrebbe apportato un alimentazione normale.In definitiva si può essere vegani ed assumere tutto ciò che serve per vivere. Un discorso particolare va fatto esclusivamente per le vitamine del gruppo B (come la vitamina B12), spesso si verificano carenze di questo tipo di sostanze ed è consigliato l’apporto e l’integrazione con complessi vitaminici che vadano a supplire a tali mancanze.Per il resto il mondo vegetale offre una varietà immensa di scelte, dalla frutta secca, ricca di sali minerali ed aminoacidi, vari tipi di cereali che è bene consumare in maniera alternata (per esempio alimentarsi con solo riso non sarà l’ideale), orzo, farro, grano saraceno, miglio, segale, riso ecc, stessa cosa vale per il consumo di verdure che dovrà essere il più vario possibile, poiché vi saranno verdure più ricche di ferro (come il radicchio rosso) altre più ricche in vitamine, altre ancora per un apporto di sali minerali ecc. I legumi sono un altro alimento fondamentale per l’apporto proteico. Ma potremmo continuare a disquisire all’infinito di quello o dell’altro alimento, concluderemo dicendo che la varietà, come regola generale porta ad una corretta ed equilibrata alimentazione e quindi assunzione di nutrienti

Tipi di cotture, pregi e difetti

Le cotture preferite dal vegano dovranno certamente essere, con limitate quantità d’acqua, nel caso di bollitura poiché si avrà minor dispersione di nutrienti e vitamine, ancor meglio la cottura a vapore perché limita tale dispersione in un liquido.Altro accorgimento, limitare i tempi di cottura al minimo indispensabile, questo per evitare il degrado di vitamine o sostanze tremolabili (ad esempio la vitamina C è facilmente degradabile e cotture lunghe portano a perdite sino il 70-80% di questa sostanza).Ovviamente sono valide anche soffrittura di verdure, con olio, con acqua, con vino o senza nulla, in questo caso la fiamma serve vivace ma la cottura deve essere comunque limitata nel tempo. La griglia è considerata una ottima alternativa, la cottura al forno (data l’elevato calore a cui sono sottoposti gli alimenti) spesso è preferita per alimenti abbastanza resistenti come, cipolle, cavoli, zucca, funghi, patate.Questi sono solo alcuni esempi di tipologie di cotture predilette dai vegani, certo non escluderemo ad esempio la frittura (patate fritte ecc) anche se nel caso di quest’ultima è preferita una certa moderazione.

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