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La vitamina C: sostanza organica idrosolubile

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Tra le tante sostanze organiche micronutrienti (meglio note come vitamine), di cui il nostro corpo si serve per far fronte agli attacchi esterni, molto importante è il ruolo della vitamina C, che insieme alle vitamine B1, B2, B5, B6, PP, B12, Bc, H, viene classificata sotto il nome di vitamine idrosolubili.

Questo tipo di vitamine (così chiamate perché “si sciolgono nell’acqua a differenza delle liposolubili, che invece “si sciolgono nel grasso”) non sono accumulate dall’organismo umano, per questo vanno assunte con regolarità, ed inoltre svolgono principalmente la funzione di coenzimi.

Un po’ di storia:

La vitamina C (comunemente anche chiamata acido ascorbico) è una vitamina idrosolubile antiossidante che svolge nell’organismo molteplici funzioni, in particolare per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sintesi di collagene nell’organismo.

Essa venne chiamata per la prima volta vitamina C nel 1921, quando la sostanza venne isolata, ma già nel 1912 Funk aveva ipotizzato la presenza nelle piante verdi di una sostanza idrosolubile ad azione antiscorbutica, che era appunto la vitamina C.

In realtà, essa vanta origini ancora più lontane, in quanto già nel XVI secolo era noto che lo scorbuto (ovvero una malattia legata alla carenza della vitamina C nella dieta) si preveniva e si curava somministrando estratti di aghi di pino, di verdure o di limone.

Il ruolo della vitamina C:

E’ innanzitutto importante chiarire che questa sostanza organica viene sintetizzata dalle piante e da molti animali (anfibi, rettili, alcuni uccelli e Mammiferi) a partire dal glucosio, mentre l’uomo è l’unico Mammifero (insieme ad altri privati ed alla cavia) a non essere in grado di sintetizzarla a causa della carenza della L-gulono-g-lattone ossidasi.

Come infatti è noto, non tutte le vitamine sono naturalmente accumulate dall’organismo umano, ed in particolare questo è vero soprattutto per la vitamina C, e per le vitamine appartenenti al gruppo delle idrosolubili.

Per questo motivo, è importante condurre uno stile di vita adeguato, insieme ad una dieta mirata proprio all’assunzione di queste vitamine, che sono importantissime soprattutto per evitare (o meglio, diminuire) la formazione di nitrosamine intestinali e ridurre vari composti ossidanti, ma atte anche a svolgere altri ruoli nella sintesi della carnitina, nel catabolismo della tirosina, nella sintesi degli acidi biliari e degli ormoni steroidei.

Dove si trova la vitamina C:

Questa importante sostanza organica è presente in alcuni alimenti, insieme a bioflavonoidi, soprattutto nei vegetali a foglia verde, peperoni, pomodori, kiwi e negli agrumi, ed è particolarmente concentrata nel frutto di ciliegia amazzonica, l’acerola, e nella rosa canina.

Tuttavia, spesso si parla di “fragilità della vitamina C”, in quanto in molte occasioni essa può deperirsi, principalmente nel caso in cui questi alimenti vengano tenuti all’aria per molto tempo o dentro contenitori di metallo, o durante il processo di cottura degli alimenti che la contengono.

Fabbisogno, carenza ed eccesso di vitamina C:

La quantità minima giornaliera di vitamina C necessaria per prevenire lo scorbuto si aggira intorno ai 10 mg al giorno, anche se le dosi raccomandate sono spesso superiori.

Nel caso in cui si verifichi una carenza di vitamina C, si può andare incontro a diversi problemi tra cui  la comparsa dello scorbuto, patologia che riguarda particolarmente l’insufficiente produzione di collagene e di sostanza cementante intercellulare e che ha come conseguenze emorragie, rallentamento della cicatrizzazione delle ferite, gengiviti con alterazioni della dentina, gengivorragie ed osteoporosi delle ossa.

Viceversa, tra gli effetti provocati da un eccesso di vitamina C, risultano ad oggi una inibizione competitiva del riassorbimento di acido urico a livello renale; un incremento produzione di ossalati, con conseguente aumento della sintesi di calcoli renali, ed un aumento dell’assorbimento intestinale del ferro.

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