Il cloro

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Il cloro – elemento chimico della tavola periodica con numero 17, ed il cui simbolo è Ci – è un alogeno, principale anione (che corrisponde allo ione caricato negativamente) intra ed extra cellulare.

STORIA:

Il cloro – il cui termine deriva dal greco chloros, che significa “verde pallido” – era già conosciutissimo nell’antichità, tanto che gli archeologi hanno ritrovato tracce di un suo composto, il cloruro di sodio, scoprendo che esso veniva utilizzato già prima del 3000 a.C.

All’Ottocento invece risale il primo uso documentabile e quindi conosciuto dell’acido cloridico, che veniva usato dall’alchimista Jābir ibn Hayyān, mentre già intorno al 1400 l’acqua regia, una mistura di acido cloridrico e acido nitrico era impiegata per sciogliere l’oro.

Ad ogni modo, il cloro vero e proprio venne scoperto solo nel 1774: il primo a scoprirlo fu Carl Wilhelm Scheele, che erroneamente lo ritenne un composto dell’ossigeno.

Questo elemento fu pertanto battezzato col nome di cloro come elemento chimico solo nel 1810 da Humphry Davy, che fu il primo a riconoscerlo, finalmente, come tale.

DISPONIBILITA’, APPLICAZIONI ED UTILIZZO DEL CLORO:

Il cloro si trova, in natura, combinato sotto forma di ione cloruro, che, come tutti i cloruri rappresenta la maggior parte di tutti i sali sciolti nei mari e negli oceani della Terra, ma principalmente nel Mar Morto e nei depositi sotterranei.

Poiché essi sono solubili in acqua – almeno, la maggior parte di essi – il cloruro allo stato solido si trova solamente nelle regioni più aride o in giacimenti sotterranei profondi.

Il cloro viene generalmente impiegato nelle industrie sia sotto forma di agente chimico utilizzato nella depurazione dell’acqua, nei disinfettanti, come sbiancante, sia nella fabbricazione di molti oggetti di uso quotidiano, come carta, antisettici, tinture, alimenti, insetticidi, vernici, prodotti petroliferi, plastica, medicinali, tessuti, solventi.

Inoltre, è noto il suo impiego come battericida (acido ipocloroso HClO, ipoclorito di sodio NaClO, clorito di sodio NaClO2) nell’acqua potabile e nelle piscine.

Il suo utilizzo però non si limita alla sua capacità di agente chimico, ma spesso anche come agente ossidante e per sostituire atomi di idrogeno nelle molecole, come ad esempio nella produzione della gomma sintetica.

Altri usi sono la produzione di clorati, cloroformio, tetracloruro di carbonio e nell’estrazione del bromo.

DOVE SI TROVA IL CLORO:

Dal punto di vista alimentare, una delle fonti maggiori è chiaramente il sale da cucina, ma sono ricchi di cloro anche altri alimenti, particolarmente quelli stagionati, come i formaggi, i salumi, l’acqua ed i prodotti da forno salati.

Inoltre, esso è già presente in alcune quantità nell’organismo, nei succhi gastrici, in particolare nell’acido cloridrico, che gioca un ruolo essenziale nella digestione proteica e nella difesa dai germi introdotti con gli alimenti.

Il cloro viene assorbito nel primo tratto dell’intestino tenue, attraverso uno scambio con i bicarbonati, mentre la sua eliminazione avviene prevalentemente per via urinaria e fecale, o attraverso il sudore.

DOSE CONSIGLIATA, CARENZA ED ECCESSO:

Poiché la dose consigliata di cloro è di circa 1-5 grammi al giorno, è quasi impossibile che si verifichi una carenza, ma è molto più probabile una assunzione eccessiva, comunque rimediabile attraverso la normale eliminazione per via renale.

Tuttavia, in alcuni casi particolari – come in presenza di diarrea, vomito, o sudorazione eccessiva – può verificarsi una carenza, comunque quasi mai pericolosa e sempre limitabile.

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