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La schigellosi

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Considerata una tra le malattie alimentari più subdole e fastidiose, la schigellosi o dissenteria bacillare è derivata dalla presenza di un virus, la schigella: questo batterio è patogeno, a bastoncello, non mobile, gram negativo, asporigeno, aerobio-facoltativo e con una bassa resistenza al calore ed agli stress ambientali.

Esso comprende esattamente quattro specie:

1)    Shigella dysenteriaee;

2)    Shigella flexeneri;

3)    Shigella boyidii;

4)    Shigella sonnei.

COME SI PRESENTA E SINTOMI:

Il virus della schigella – i più pericolosi tra quelli elencati sono la “schigella flexeneri” e la “schigella sonnei” – appartiene alla famiglia delle “Enterobatteriacee”, e come tale abita l’intestino umano e dei primati, ma in condizioni normali ha poche possibilità di determinare la patologia intestinale nota come schigellosi.

Tuttavia, in alcuni casi ciò può accadere, ed è caratterizzata da diarrea, dolori addominali crampiformi, intensa disidratazione e tenesmo ano-rettale: questa malattia non presenta una mortalità elevata soprattutto nei paesi industrializzati, ma può essere molto invalidante in particolar modo nei bambini al di sotto dei 10 anni tra i quali è maggiore anche il rischio di convulsioni.

Tra i diversi sintomi conosciuti – oltre a vomito e febbre elevata – è bene ricordare che nelle forme lievi della malattia le lesioni epiteliali dell’intestino vanno incontro a completa guarigione, mentre in quelle più gravi la mucosa può rimanere segnata da cicatrici fibrotiche con stenosi e formazione di polipi multipli.

Inoltre, può verificarsi negli individui a rischio una grave forma di disidratazione, molto pericolosa nei bambini, la quale può tuttavia essere riconosciuta grazie all’assenza di lacrime nel pianto, per la secchezza delle labbra e della pelle, e per altri segnali come capogiri, occhi infossati e pannolini secchi.

La schigellosi può avere un periodo di incubazione più o meno breve, che varia da una decina di ore ad una settimana e generalmente non è fatale: i migliori portatori della malattia sono i bambini, specialmente quelli di età compresa tra i due ed i quattro anni, tanto che la trasmissione interumana della schigellosi avviene prevalentemente mediante contaminazione fecale dei cibi e dell’acqua (ad esempio, nel cambio di un pannolino in un bambino infetto).

Nonostante sia considerata una malattia alimentare a tutti gli effetti, non è escluso che la trasmissione della malattia possa avvenire anche per mezzo di rapporti sessuali (in particolar modo quelli omosessuali): in questo caso è anche considerata una malattia venerea.

CURA:

La diagnosi della schigellosi è possibile attraverso un semplice esame delle feci: una volta rivelata l’entità della malattia, è possibile procedere con la terapia che si differenzia a seconda che sia dedicata ad adulti o bambini. Nel primo caso, dovrebbe essere sufficiente (anche se non è regola comune) una generosa reidratazione dei liquidi perduti con la diarrea, mentre nel secondo può rivelarsi necessario un trattamento più profondo, per mezzo di soluzioni arricchite con sodio, potassio e calcio.

In ogni caso la prevenzione è già un ottimo rimedio: una corretta pulizia della propria persona (attraverso il lavaggio accurato del corpo e delle mani), e degli alimenti con cui si andrà a contatto sono sicuramente un primo passo per evitare di contrarre forme anche gravi ed invalidanti di schigellosi.

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