Glutei sodi e tonici e gambe snelle sono il sogno di molte donne afflitte da gonfiori e pesantezza localizzati in questi punti critici del corpo femminile. Tuttavia, con qualche semplice esercizio e con un po’di moderazione a tavola è possibile limitare, o addirittura eliminare, questi fastidiosi inestetismi. È quindi possibile dimagrire in alcune zone del corpo facendo lavorare per qualche minuto ogni giorno i muscoli in questione con una ginnastica mirata e seguendo una dieta che previene la ritenzione idrica, causa del gonfiore di glutei e cosce, nonostante il grasso localizzato nelle parti basse del corpo sia alquanto difficile da eliminare. Non di rado inoltre, la sua presenza non fa altro che accentuare qualche problema di circolazione, favorendo l’accumulo di liquidi e la conseguente comparsa della cellulite.
La ritenzione idrica
Prima di tutto è necessario comprendere cosa sia la ritenzione idrica. Responsabile della ritenzione idrica e della cellulite è la cattiva circolazione venosa. Ciò altera la condizione del tessuto adiposo sottocutaneo, provocando il formarsi di ciò che comunemente intendiamo col termine “cellulite”.
Il primo stadio della cellulite è però un edema che rende la pelle molle e flaccida. Tale edema è causato da uno scambio poco efficiente tra i vasi sanguigni più piccoli. Ciò aumenta la permeabilità capillare facendo fuoriuscire la parte liquida del sangue, che finisce col ristagnare sotto la pelle. Si arriva poi al secondo stadio: il tessuto adiposo diventa più duro, dando luogo alla “pelle a buccia d’arancia”.
Col passare del tempo però il tessuto diventa sempre più duro e fibroso, favorendo la formazione di noduli grossi e dolorosi.
L’alimentazione
La prima cosa da curare è l’alimentazione. La regola principale è quella di consumare cibi poveri di sodio, minerale che favorisce l’insorgere della ritenzione idrica. In realtà il sodio, contenuto in grandi quantità nel sale da cucina, assunto nelle giuste dosi, è un elemento prezioso per il nostro benessere perché regola il volume di liquidi extracellulari ma, quando è in eccesso, il sodio “attira” l’acqua al di fuori delle cellule, aumentando il volume dei liquidi. Compaiono così i fastidiosi e antiestetici gonfiori che tutti conosciamo.
Dobbiamo quindi ridurre al minimo l’apporto di sale e dei cibi che lo contengono in grosse quantità. Alcuni di questi cibi sono i salumi, gli alimenti sotto sale, i dadi di brodo e i formaggi stagionati. L’aumento di scorie nell’organismo è favorito anche dal consumo eccessivo di grassi di origine animale, contenuti nelle carni. Andrebbero perciò preferite le proteine di origine vegetale. A tal proposito, in nostro aiuto vengono i legumi che, abbinati ai cereali, forniscono proteine complete in luogo di quelle animali. Consumare spesso orzo, fagioli, farro e ceci è una buona abitudine per prevenire la ritenzione idrica. Il più ricco di proteine, tra tutti gli alimenti vegetali è la soia, ma anche il riso garantisce un buon apporto proteico e del tutto vegetale.
Gli esercizi da fare
La seconda regola è quella di praticare molto esercizio fisico, in particolare quelli diretti ad allenare i muscoli posturali profondi, quelli cioè vicini alle ossa. Dei muscoli posturali tonici infatti assicurano un buon “appoggio” alle vene profonde, contenendo la loro dilatazione, responsabile della cattiva circolazione. Vi sono tre semplici esercizi da eseguire tutti i giorni:
- In piedi, con mani ai fianchi e busto in posizione eretta. Dopo aver applicato dei pesi alle caviglie, è necessario sollevare alternativamente le ginocchia fino al petto e mantenerle in tale posizione per circa un secondo e mezzo. L’esercizio è da ripetere venti volte per gamba per due serie consecutive.
- Distesi in terra sulla schiena e con le piante dei piedi rivolte verso il pavimento e le ginocchia sollevate, bisogna stringere fra le ginocchia un pallone per circa due secondi. Ripetere per venti volte e per tre serie consecutive.
- Stando in piedi, bisogna partire posando la punta di uno dei piedi su di un gradino e, reggendosi grazie ad un sostegno fisso, è necessario portare l’altro piede dietro la caviglia del primo. Poi bisogna eseguire delle flessioni ed estensioni sulla punta, portando il tallone al di sotto della punta e rimanere in trazione per circa un secondo e mezzo. Anche questo esercizio va ripetuto per venti volte per gamba, ma per due serie.