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La liquirizia e i suoi effetti benefici

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Come si presenta
E’ una pianta perenne costituita da stoloni e radici lunghi fino a un metro e mezzo, con foglie
alterne e appuntite e di forma ovale ricoperte di peli ghiandolari e con fiori dal colore azzurro -violaceo. Scientificamente nota con il nome di Glycyrrhiza glabra, la liquirizia appartiene alla famiglia delle leguminose. Il Glycyrrhiza comprende 18 specie di perenni a fioritura estiva particolarmente diffuse in America, in Australia e in Eurasia mentre la Glabra, particolarmente resistente al gelo, cresce in territori calcarei come quelli presenti in Asia sud – occidentale e nelle regioni che affacciano sul Mediterraneo. Si distinguono tre varietà nell’ambito della specie: la Glycyrrhiza glabra typica Reg. et Herd detta anche liquirizia di Spagna e che presenta un alto contenuto di glicirrizina, la Glycyrrhiza glabra glandulifera Waldst et Kit, diffusa nell’Europa orientale, senza stoloni e detta liquirizia di Russia ed infine Glycyrrhiza glabra violacea Boiss, caratterizzata da radici spesse e da fiori di colore viola intenso, detta anche liquirizia turca o persiana e per questo diffusa nell’area mediorientale.

Un po’di storia
Introdotta dapprima nell’antico Egitto, in Cina e in India, la liquirizia è stata da sempre utilizzata per le sue proprietà benefiche. Nel XV secolo la pianta fu importata anche in Europa dai padri domenicani che estraevano il succo di liquirizia sin dal medioevo grazie all’ottima qualità delle radici che raccoglievano nell’area circostante. Il suo principio attivo, la glicirrizina, che le conferisce un’azione antinfiammatoria e antivirale è utile in particolare contro ulcere duodenali e gastriti. Per le sue caratteristiche la liquirizia è uno dei pochi arbusti che serve ad aumentare la pressione arteriosa nei soggetti ipotesi. La pianta, inoltre, desta grande interesse per il suo gusto ma soprattutto per il suo valore nel campo delle piante officinali come uno dei prodotti più acquistati in erboristeria.  

La liquirizia nelle sue forme
Dopo la raccolta che avviene tra settembre e novembre, le radici della liquirizia vengono lavate, tagliate in pezzi di 10 o 12 centimetri per poi essere essiccate al sole.  Successivamente i bastoncini sono pronti per essere lavorati. In commercio la liquirizia può essere venduta nelle forme più svariate. Dallo stato puro ai bastoncini da masticare, gommosa o in radici, in soluzioni per tisane o decotti, ridotta in polvere o in succo come dolcificante e correttivo, la liquirizia rappresenta per i fumatori un surrogato alla sigaretta vietata nei locali pubblici. La lavorazione della liquirizia: una tradizione che si rinnova nel tempoLa metodologia adottata per il sistema di produzione della liquirizia estratto dalle radici è molto semplice. Esso rimanda in modo fedele al metodo secolare dell’infusione delle radici sfibrate in acqua calda. Per questo motivo il prodotto mantiene le caratteristiche di genuinità di un tempo. La lavorazione è praticata con attrezzature particolari ed è proprio grazie ad adeguate temperature che il prodotto realizzato mantiene inalterato la sua  purezza e le proprietà organolettiche contenute al suo interno non bruciando gli zuccheri naturali e le sostanze termolabili che costituiscono l’aroma.  

Usi e consumi: un rimedio per gola e stomaco
Grazie alle numerose proprietà salutistiche, la liquirizia viene utilizzata per dare sollievo alla tosse lenendo le infiammazioni della gola, combatte i disturbi dello stomaco e guarisce le ulcere. Nonostante tutto, la liquirizia va assunta in piccole dosi prestando attenzione a non superare il dosaggio di mezzo grammo al giorno di glicirrizina. Assunta in forti dosi può causare infatti effetti collaterali sull’equilibrio dei sali minerali nel corpo, oltre a provocare ipertensione, astenia, ritenzione idrica e mal di testa. Va evitata l’assunzione in caso di soggetti affetti da diabete a causa dell’alto potere dolcificante 50-70 volte superiore a quello del saccarosio, epatopatie, gravidanza e sindrome premestruale. Il composto steroideo contenuto nella pianta, scoperto nel 1950 dagli studiosi Costello e Lynn, armonizza la secrezione ormonale, inibendo l’eccessiva produzione di estrogeni provocando un effetto ormonale di tipo estrogenico. Cuciniamo con la liquirizia! Contrariamente a quanto si possa credere, la liquirizia trionfa anche a tavola nel cosiddetto “black menu”. Numerosi sono i piatti di cucina salati preparati a base di liquirizia. Una sfilata di sapori curiosi e originalissimi che va dai primi piatti a base di mare con liquirizia fino ad arrivare ai dolci e ai liquori pregiati della tradizione del Mediterraneo. Il valore nutrizionale è di 20 kcal per 100 grammi di liquirizia assunta.

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