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Prevenire la tachicardia

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In condizioni normali, si contano da 50 a 80 battiti cardiaci al minuto. Un’attività fisica intensa o una forte emozione possono provocare un’accelerazione della frequenza cardiaca, che può raggiungere i 180 battiti al minuto senza che ciò debba essere considerato anormale. Ma se la frequenza del battito cardiaco supera le 80- 100 pulsazioni al minuto in condizioni di riposo, si è in presenza di tachicardia. Si distinguono cinque tipi principali di tachicardia:

· La tachicardia sopraventricolare parossistica: si manifesta con una frequenza cardiaca rapida, ma regolare, compresa tra 140 e 180 bpm (in rari casi di aritmia si arriva anche a 300 bpm), che assume la forma di episodi intermittenti della durata di varie ore o giorni. I sintomi consistono in palpitazioni, affanno, dolore toracico e svenimento;

· La tachicardia ectopica: La tachicardia atriale ectopica è un’aritmia sopraventricolare non comune, usualmente cronica, incessante, a volte resistente alla terapia farmacologica, spesso associata allo sviluppo di scompenso cardiaco congestizio;

· La fibrillazione atriale: Questo tipo di tachicardia consiste in un’irregolarità del battito cardiaco in cui gli atri (le cavità superiori del cuore) pulsano in modo molto rapido (300-600 bpm) e anomalo;

· La tachicardia ventricolare: è invece una grave forma di aritmia cardiaca in cui ogni battito cardiaco viene avviato da un’attività elettrica presente nei ventricoli, determinando così una frequenza cardiaca abnormemente rapida, compresa tra 140 e 220 bpm. È causata da una grave cardiopatia come un infarto miocardico o una cardiomiopatia e può avere una durata variabile da alcuni secondi a vari giorni;

· La tachicardia sinusale: L’aumento dell’attività del nodo senoatriale può portare a un’eccessiva stimolazione della contrazione cardiaca (in questo caso la tachicardia è detta sinusale o normotopa), che può però derivare anche dall’attività elettrica di cellule presenti al di fuori del normale marcatempo fisiologico.

Quali sono le cause della tachicardia
La tachicardia è spesso provocata dall’ansia, ma anche da un eccessivo consumo di caffè, di alcol o di alcune sostanze stupefacenti. I casi più gravi sono quelli dovuti a malformazioni cardiache congenite o a malattie croniche che interessano il cuore o le valvole. I disturbi del metabolismo, della tiroide, le malattie epatiche e polmonari possono anch’essi essere responsabili di questo disturbo. La tachicardia sopravviene spesso prima, durante e dopo un attacco cardiaco.

Alcuni sintomi della tachicardia
Il primo sintomo è l’accelerazione del polso. A seconda del tipo e della gravità della tachicardia, i sintomi possono essere i seguenti:

· Dispnea

· Perdita di conoscenza

· Dolore toracico

· Angoscia

Terapia della tachicardia
L’accelerazione intermittente o permanente del polso deve indurci a consultare il medico, anche in assenza di altri sintomi. Se invece la tachicardia è associata ad altri sintomi, come per esempio:

· Dolori toracici

· Dispnea

· Perdita dei sensi

· Spossatezza

· Debolezza estrema

si tratta di un caso d’urgenza che richiede l’intervento immediato di un medico. Il polso, i rumori cardiaci e l’elettrocardiogramma permettono al medico di identificare la natura della tachicardia. La terapia dipende dalla causa della tachicardia e può richiedere sia semplici misure igieniche sia la somministrazione di farmaci specifici. Così, la tachicardia sopraventricolare parossistica, o quella provocata dal caffè e dall’alcol, possono essere curate con semplici misure che il paziente può attuare da solo. Il medico può dare qualche consiglio per rallentare il battito cardiaco:

· Tossire o trattenere il respiro per un minuto

. Immergere la testa nell’acqua fredda

· Massaggiare la carotide, l’arteria situata sul lato del collo

Se queste misure non sufficienti, il medico prescrive dei farmaci che rallentano la frequenza cardiaca. Nei casi più gravi si devono praticare iniezioni di farmaci antiritmici o praticare un elettroshock. La terapia a lungo termine si basa sui farmaci e sull’impianto di un pacemaker. Una tachicardia occasionale può essere ridotta con il controllo del respiro o con esercizi di rilassamento.

L’evoluzione della tachicardia
L’evoluzione dipende soprattutto dalla causa. Una crisi di tachicardia sopraventricolare parossistica può durare soltanto qualche minuto o, in assenza di terapia, protrarsi anche per qualche giorno. La tachicardia può assumere forme molto gravi. La tachicardia ventricolare è particolarmente pericolosa perché può impedire al cuore di pompare il sangue e, se non viene curata tempestivamente, può portare all’arresto cardiaco.

Come prevenire la tachicardia
Alcuni consigli. Evitare caffè, , cioccolata, cacao, coca-cola e droghe eccitanti come zafferano, pepe, curry. Anche in questo caso esiste per curare l’ansia un esame “bioelettronico”, non invasivo e chiamato Vega test, attraverso il quale si possono individuare classi di alimenti (lieviti, latte e derivati, cereali) che spesso favoriscono le reattività ansiose e che perciò vengono eliminati dalla dieta.

L’ansia si può curare con le erbe. Le più utilizzate sono:

. la valeriana officinalis,

. la rauwolfia serpentina,

. la menta piperita,

. la tilia tomentosa,

. la sequoia gigantea. E’ molto efficace, soprattutto quando l’ansia compare con una tachicardia improvvisa, il biancospino. 

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