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Sids: la morte in culla

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Sids: una sigla che mette letteralmente i brividi a chi sa di cosa si tratta. Le cause dalla Sids sono ancora sconosciute e proprio per questo una nuova legge (L. 31 del 2 Febbraio 2006 “disciplina del riscontro diagnostico sulle vittime della morte improvvisa del lattante – Sids – e di morte inaspettata del feto”) , entrata da poco in vigore, prevede l’obbligo dell’autopsia sulla salma dei neonati morti colpiti da questa terribile sindrome. Lo scopo è quello di indagare sulle cause della morte del bambino, fornendo anche un “appiglio” ai genitori e permettendo loro di elaborare meglio il lutto subito. Attribuendo la causa alla Sids infatti non si sentiranno colpevoli di non aver fatto abbastanza per il loro bambino. Oltre a ciò, però, la Legge 31/2006 prevede anche che le Regioni individuino una serie di strutture idonee a praticare il riscontro in questione. Già da qualche tempo però, sono attivi sul territorio nazionale diversi centri Sids implementati dalle Regioni, facilmente contattabili attraverso il web. .

La morte nella culla

L’acronimo Sids deriva dall’Inglese Sudden infant death syndrome ed è proprio ciò che noi conosciamo come sindrome della morte improvvisa dell’infante. Alcuni la chiamano morte in culla o morte bianca. Tale sindrome può colpire i bambini nel loro primo anno di vita. Riguarda un neonato su 1.500 nati ed è la maggiore causa di morte in questo arco di tempo.

Una maggiore frequenza però è stata riscontrata nei primi sei mesi di vita, principalmente tra il primo e il quarto mese. Si è calcolato che i più colpiti siano i soggetti maschi (sono il 60% del totale).

Le probabili cause

Non vi è una causa certa per questo tragico evento o, se c’è, non è ancora stata scoperta. I maggiori esperti però puntano la loro attenzione sulla motivazione di natura “cardiaca”. Secondo loro infatti, la Sids sarebbe causata da una anomalia del cuore, diagnosticabile attraverso un normale elettrocardiogramma. Tuttavia, non più del 10% dei casi di Sids può essere spiegato in questo modo.

Alcuni studi molto recenti però hanno evidenziato che i neonati morti per Sids presentavano problemi legati al risveglio. In pratica, tendevano a dormire più profondamente del normale. Ciò causerebbe una incapacità nel controllare le proprie funzioni vitali. Ciò potrebbe essere evitato prendendo alcune precauzioni nel momento in cui si mette a letto il neonato.

La prevenzione

Come abbiamo già detto, i possibili rimedi sono tutti legati alla nanna del bambino e consistono in qualche semplice consiglio da seguire: vediamoli nel dettaglio.

Non fumare. Diversi studi hanno dimostrato che i figli di genitori fumatori sono più esposti al rischio di morte da Sids. Il rischio è doppio e, in alcuni casi, persino triplo.

Perciò non bisogna mai esporre il bimbo al fumo passivo.

Evitare di coprirlo troppo quando dorme. Alcune mamme, per timore che il bambino senta freddo durante il sonno, lo coprono molto e lo avvolgono stretto nelle coperte. Sono comportamenti da evitare poiché la temperatura ideale da mantenere nella camera da letto del bimbo è di circa 20 gradi centigradi.  

Tenere il bimbo in camera da letto. Nei primi sei mesi di vita è opportuno tenere la culla dove dorme il bambino nella camera da letto dei genitori. Questo infatti consente risvegli naturali più frequenti  e un sonno meno profondo rispetto a quando il bimbo dorme isolato in un’altra stanza. I frequenti risvegli naturali infatti riducono di molto il rischio di Sids.

Farlo dormire in posizione supina. È consigliabile far dormire il bambino a pancia in su. Questa posizione infatti consente al bambino di risvegliarsi in modo naturale con più frequenza (vedi sopra). Alcuni consigliano la posizione su di un fianco per i bambini che soffrono di riflusso gastroesofageo al fine di prevenire un eventuale soffocamento. Ciò è scorretto poiché è la posizione a pancia in su che previene meglio tale problema. La posizione a pancia in su permette infatti una maggiore pervietà delle vie aeree del neonato, cioè la capacità di far passare aria per la respirazione.

  

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