La presbiopia è un difetto della vista che colpisce le persone che hanno superato i 40 anni e raggiunge il suo picco massimo dopo i 60 anni. Si tratta, infatti, di un disturbo legato all’età e all’invecchiamento del cristallino, che è il responsabile della messa a fuoco. In pratica, diminuisce l’elasticità del cristallino, una specie di lente naturale “a fuoco variabile”, che cambia forma grazie ai muscoli a cui è collegata. Quando la muscolatura si rilassa, il cristallino si appiattisce e permette così la messa a fuoco di tutti gli oggetti distanti, se, invece, il muscolo si contrae, assume una forma più arrotondata e riesce a mettere a fuoco da vicino. Con gli anni, però, il cristallino tende ad appiattirsi. Infatti il muscolo continua a contrarsi e rilassarsi regolarmente, ma la lente fa sempre più fatica ad assecondarne gli impulsi. La vista così si fa a mano a mano distinta, più sfuocata, mentre, per fortuna, non ci sono problemi per mettere a fuoco da lontano.
I sintomi
Capire che si è presbiti non è difficile perché i segni di riconoscimento sono molto chiari e inequivocabili:
· Per vedere nitidamente gli oggetti a portata di mano è necessario allontanarli;
· Durante la lettura i caratteri della stampa appaiono sfuocati, poco leggibili;
· Quando si svolge un semplice lavoro da vicino si percepisce una sensazione di tensione e di sforzo oculare.
Di fronte a questi problemi, non ci sono dubbi: è bene rivolgersi a un oculista.
Le lenti progressive
Per compensare il problema, è necessario ricorrere agli occhiali. La presbiopia però, è un difetto particolare e occorrerebbero lenti diverse a seconda della distanza dell’oggetto da mettere a fuoco. Ci vorrebbe, quindi, una montatura per leggere, una per scrivere, una per guidare, e così via. La presbiopia, inoltre, si aggiunge spesso ad altri difetti, come:
· Miopia,
· Ipermetropia,
· Astigmatismo
Così sarebbe necessario un altro paio di occhiali. Per fortuna esistono in commercio montature con lenti progressive multifocali, che si adattano naturalmente a seconda della visione dell’occhio. In Italia questo prodotto è ancora poco diffuso rispetto agli altri paesi europei, probabilmente perché ci si deve abituare al tipo di lente, che non deve essere però confuso con le lenti bifocali o trifocali. Queste sono lenti multifocali, ma a differenza di quelle progressive, in quelle bi e trifocali una superficie limitata di lente viene smerigliata appositamente per la visione da vicino.
I laser correttivi classici
Il laser a eccimeri è il trattamento chirurgico che rappresenta il bisturi più preciso e delicato, ideale per la microchirurgia oculare. Finora questi laser erano in grado di correggere
· miopia,
· astigmatismo,
· ipermetropia,
ma non l’eventuale presbiopia perché le tecnologie a disposizione non ottenevano una correzione differenziata dei vari difetti visivi e per le diverse distanze di visione:
· lontano,
· intermedio,
· vicino.
Una nuova tecnica
Oggi è disponibile anche in Italia il laser che migliora la presbiopia. Si tratta di una tecnica che usa uno spot laser, un fascio di luce, super veloce guidato da un sistema di “eye tracking”. In pratica, è un sistema che consente di tracciare perfettamente ogni movimento oculare. Un software innovativo permette di creare sulla cornea, su cui avviene l’intervento, delle zone differenziate:
· quelle dedicate alla presbiopia,
· altre dedicate alla correzione di difetti visivi persistenti.
La qualità visiva ottenuta è molto superiore ai precedenti laser anche in condizioni critiche di luminosità. L’operazione non è rischiosa, ma è necessaria un’accurata selezione pre – operatoria delle persone da trattare, mediante esami specifici. Il trattamento viene eseguito sulla cornea, come quelli per gli altri difetti visivi, e su entrambi gli occhi contemporaneamente, il tutto dura pochi minuti. A seconda della tecnica, si può applicare o meno una speciale lente a contatto per accelerare la guarigione. Nei giorni successivi bisogna stare attenti alle infezioni e ai traumi, che si evitano con gocce di collirio:
· antibiotico,
· antiinfiammatorio,
· protettivo della superficie oculare.
Dopo un periodo di 2- 7 giorni, si riesce a tornare al lavoro.
La decisione di sottoporsi al laser va valutata con attenzione, dopo avere ascoltato i consigli dello specialista ed è fondamentale avere aspettative realistiche sul risultato. Lo scopo del trattamento è di ridurre la dipendenza dalle lenti, ma si deve tenere presente che non sempre regala una visione di dieci decimi e non può garantire l’eliminazione totale degli occhiali. Tutto dipende dalle caratteristiche dell’occhio, che variano da persona a persona, e dal difetto visivo, da valutare sempre caso per caso.