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Amenorrea, cause e rimedi

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L’amenorrea, termine con cui si indica la scomparsa del flusso mestruale, è un disturbo piuttosto diffuso ma, fortunatamente, anche tra i più curabili grazie alle molte opportunità offerte dalla medicina moderna. Vediamo di analizzarne le cause più frequenti e i relativi rimedi. Innanzitutto, occorre tener presente che il meccanismo ormonale che regola il ciclo femminile, sebbene articolato e perfetto, può tuttavia subire modificazioni, la maggior parte delle volte del tutto innocue e passeggere, per motivi anche banali, quali possono essere lo stress psico-fisico e i cambiamenti climatici. L’emotività gioca un fattore essenziale per la regolarità delle mestruazioni, ne consegue che un periodo di forti preoccupazioni o di dolore, soprattutto se dovuti a un trauma improvviso e imprevisto come un lutto o una separazione, quasi inevitabilmente altera il delicato equilibrio alla base del ciclo, facendolo “sballare” dal punto di vista temporale, con anticipi o posticipi sensibilmente “spostati”, e sotto l’aspetto quantitativo, attraverso un flusso esageratamente scarso o, al contrario, troppo abbondante. Affinché si verifichino queste variazioni, può bastare anche molto meno, come ad esempio il clima troppo caldo o troppo freddo oppure un affaticamento dovuto al lavoro o a questioni familiari; se le mestruazioni saltano una volta, non occorre andare immediatamente dal ginecologo, poiché le cause possono essere talmente tante e del tutto insignificanti, che esso si ripresenterà puntuale il mese successivo (l’organismo fa presto a “resettare” e a ripristinare il giusto ritmo). Se ciò invece non dovesse verificarsi e le mestruazioni saltassero per due mesi consecutivi, è allora il caso di rivolgersi al medico che, dopo gli opportuni accertamenti, valuterà la cura più adatta a risolvere il problema (niente allarmismi, esistono sistemi molto efficaci e mirati per risolvere questo tipo di situazioni). Il disordine più comune, di cui soffre circa il 10% delle donne, è la sindrome da ovaio policistico, la cui diagnosi viene stabilita dopo essersi sottoposte ad un’ecografia trans vaginale e un dosaggio ormonale; l’aumento della produzione di androgeni (ad esempio il testosterone) rende l’ovulazione più difficile e faticosa oppure la blocca completamente, causando lo stop delle mestruazioni. Sintomi associati, di solito, sono acne, pelle grassa e crescita di peli in punti del corpo dove in genere non dovrebbero essercene (viso, torace, ventre ecc.); tuttavia, c’è da tener presente che non si tratta di un problema grave ma, anzi, perfettamente risolvibile. Ovviamente il compito di scegliere la terapia adatta spetta al ginecologo che, a seconda della situazione e delle particolari esigenze della paziente, prescriverà la cura più adatta. La maggior parte delle volte, egli decide di mettere a riposo le ovaie per qualche mese con l’aiuto di una pillola antiandrogenica che, riducendo l’anomala produzione di testosterone, contrasta la sua azione sui follicoli e sulle ghiandole sebacee, normalizzando in breve tempo la situazione. Tuttavia, altre volte il medico potrebbe prescrivere una terapia diversa, dipende dai casi, mai del tutto uguali. Tra i tipi di pillola anticoncezionale più usati per questo genere di problematica ci sono Diane, Yasmin e Yaz, mentre a volte potrebbe rivelarsi maggiormente adatto il cerotto, che contiene noregelstromina.

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