Nei primi mesi di vita, l’alimentazione del bambino è esclusivamente a base di latte, un alimento completo, contenente tutti gli elementi nutritivi indispensabili per una crescita sana ed armoniosa.
Si distinguono tre tipi di allattamento; è chiamato naturale l’allattamento fatto con latte della donna, artificiale l’allattamento fatto con latte diverso da quello della donna, misto l’allattamento fatto con latte di donna integrato del latte artificiale.
La mamma che allatta ha col suo bambino un rapporto “speciale”, profondo, autentico, giorno per giorno più intenso. L’allattamento è il prolungamento naturale di quel filo che correva tra madre e figlio durante la gravidanza. Il neonato riesce a soddisfare la fame proprio con la suzione che è fonte anche di grande piacere e che non si esaurisce con il senso di sazietà. Essere nutrito, quindi, diventa per il bambino molto di più di un’esperienza fisiologica: il contatto dei due tra la mamma e il bambino provoca emozioni, benessere, sensazioni ed affetto.
Sentirsi capace di soddisfare le esigenze più vitali del proprio figlio dà alla donna un’immensa gratificazione psicologica. Sentire la mamma pronta e disponibile non solo a sfamarlo ma anche ad offrirgli questo contatto fisico – che in qualche modo ricorda al bambino la convalescenza nell’utero della mamma – dà al neonato un profondo senso di sicurezza.
Oltre a queste valenze, importanti sia per la mamma che per il bambino, l’allattamento al seno presenta alcuni aspetti pratici per cui si può definire notevolmente vantaggioso rispetto all’allattamento artificiale. In primis, c’è un vantaggio dal punto di vista nutrizionale: il latte materno è considerato ormai un alimento completo, il nutrimento più adeguato per soddisfare le esigenze del bambino, tanto che solo in casi rari risulta intollerante e, grazie agli anticorpi che contiene, costituisce anche una salvaguardia della salute del lattante.
Inoltre, l’allattamento naturale risulta particolarmente vantaggioso anche dal punto di vista economico, aspetto non trascurabile se si considera il costante aumento di tutti i prodotti per i neonati, alimentari e non.
Infine, vi è da rilevare l’aspetto pratico: l’allattamento materno risparmia tutta una serie di lavori, non gravosi ma impegnativi, come il lavaggio e la sterilizzazione del biberon, la presentazione e la bollitura del latte, le scorte per quando si esce e per quando si viaggia.
L’unico impegno, consiste nell’osservare una scrupolosa igiene. Prima e dopo ogni poppata, infatti, la mamma deve avere la cortezza di pulire i capezzoli e la zona circostante, utilizzando un liquido antisettico disponibile in tutte le farmacie, per evitare che dei germi patogeni vengano a contatto con la bocca del bambino o che questa parte del seno si irriti a causa di residui di latte o di fermenti salivari o addirittura si infetti per la presenza di germi patogeni nella bocca del bambino.
Allora, ci si potrebbe chiedere a questo punto se l’allattamento naturale è sempre consigliabile. La risposta al discorso trattato è fortemente soggettiva, in relazione alla persona, al suo stato di salute, alla quantità di latte, ma anche alle sue scelte soggettive. Come il benessere fisico, anche la disponibilità psicologica deve essere tenuta in considerazione e con grande rispetto.
L’allattamento naturale, insomma, non deve essere un obbligo, altrimenti, il rischio è che non si instauri affatto quel rapporto psico-affettivo tra madre e figlio accennato all’inizio del discorso, ma, al contrario, si cade nel rischio di far diventare la maternità, il periodo più bello di una donna, o almeno così dovrebbe essere, un sacrificio e una frustante costrizione, con conseguenze negative per l’equilibrio della donna tanto della donna quanto del bambino.
Va comunque sfatato un pregiudizio che spesso fa propendere per l’allattamento artificiale: la convinzione, cioè, che allattare comporti problemi estetici. Un reggiseno adeguato, per cominciare, permetterà alle mammelle di essere sostenute senza essere compresse o deformate. La ginnastica, poi, è senza dubbio lo strumento più valido per rafforzare i muscoli pettorali, impedendo che i tessuti si rilassino eccessivamente. Si possono compiere esercizi semplici che non impegnano troppo tempo. Ad esempio, tenendo i gomiti all’altezza delle spalle, si piegano le braccia e si uniscono le mani; quindi, senza staccare le mani, si spingono le braccia indietro per diverse volte.
Ancora, si parte con le braccia stese in avanti, parallele e all’altezza delle spalle; poi, le si aprono ma senza abbassarle e si spingono indietro con movimenti ritmici. Poi, sempre partendo con le braccia stese in avanti, si alzano sopra il capo e si abbassano, spingendole il più possibile dietro il capo, senza piegarle, mantenendole parallele.
Per le donne che hanno più tempo da dedicarsi, è consigliabile la pratica del nuoto, lo sport in assoluto che più serve per il rassodamento dei muscoli del seno, oltre che dei muscoli delle spalle, dell’addome e delle gambe.
Per quanto riguarda l’allattamento artificiale, scelto si spera per ovvie ragioni, si consiglia di non viverlo con senso di colpa, cosa che succede soprattutto nelle donne in cui il latte scarseggia o in donne affette da problemi di salute che intralciano l’allattamento naturale.
Il latte artificiale può dare soddisfacenti risultati dal punto di vista nutrizionale. Inoltre, si pensi che, anche porgendo il biberon al bambino si possono creare quelle condizioni psico-affettive che legano la madre col proprio figlio; l’importante, infatti, è offrire al neonato il proprio affetto materno, che forse nutre molto più del miglior latte nutrizionale!
Per quanto riguarda l’allattamento misto, si attua quando il latte materno è scarso. Ma come fare per capire se bisogna utilizzare questo tipo di allattamento? Risulta particolarmente utile pesare il bambino prima della poppata, quindi attaccarlo ad entrambe le mammelle. La seconda pesata di sapere quanto latte ha ingerito il piccolo, in modo da far conseguire la quantità di latte in polvere che verrà data col biberon per completare la sua reazione. Naturalmente, l’integrazione del proprio latte con quello artificiale va effettuata secondo le prescrizioni del pediatra.
Far precedere la poppata al seno ha una precisa funzione: se il bambino succhia quando è più affamato, quindi con maggiore avidità, stimola meglio la secrezione lattea.
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