L’Anemia

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Con il termine anemia si intende una diminuzione del tasso di emoglobina nel sangue e non solo una riduzione del numero dei globuli rossi. L’emoglobina è un pigmento dei globuli rossi legato a ferro bivalente. Essa trasporta l’ossigeno verso i tessuti e l’anidride carbonica verso i polmoni. Una carenza di emoglobina si traduce quindi in una insufficiente ossigenazione dei tessuti. Il numero dei globuli rossi può essere normale, ma se non contengono abbastanza emoglobina si parla di anemia. Il tasso normale di emoglobina è da 13 a 15 grammi per litro di sangue. Si parla di anemia quando questo tasso scende al disotto degli 11 grammi. Una soglia minima di 5 grammi è necessaria per il mantenimento della vita.

I sintomi dell’anemia
L’anemia lieve presenta i seguenti sintomi:

· Pallore della pelle e soprattutto delle mucose,

. Eccessivo affaticamento sotto sforzo,

· Affanno sotto sforzo,

· Polso più rapido, soprattutto sotto sforzo.

L’anemia acuta invece presenta:

· Intenso pallore della pelle e delle mucose,

· Spossatezza,

· Affanno al minimo sforzo,

· Polso costantemente accelerato con forti palpitazioni sotto sforzo,

· Mal di testa,

· Brividi,

· Malessere e senso di vertigine,

· Disturbi visivi,

· Ronzii auricolari,

· Nausea, bruciori esofagei, dolori addominali,

· Lingua liscia, unghie fragili.

Quali sono le cause dell’anemia
Le varie cause dell’anemia possono riassumersi in due grandi gruppi, le perdite ematiche e i difetti di produzione dei globuli rossi. Le perdite di globuli rossi sono causate da un’abbondante emorragia esterna o interna. Un quadro simile può insorgere in seguito a emolisi (distruzione improvvisa dei globuli rossi). Le perdite ematiche possono essere particolarmente perniciose, come nel caso di emorragie dell’apparato digerente o genitale o dell’emolisi progressiva che si verifica in alcune malattie ereditarie o parassitarie come la malaria. I difetti di produzione dei globuli rossi possono essere dovuti a un cattivo funzionamento del midollo osseo che non produce un numero sufficiente di eritrociti, come nel caso dell’aplasia midollare. Più spesso è la sintesi dell’emoglobina a essere insufficiente per mancanza di ferro, di vitamina B12 o di acido folico. La carenza di ferro può essere dovuta a un apporto insufficiente, a un difettoso assorbimento intestinale o a un elevato consumo, come nel caso della gravidanza.

Tipi più comuni di anemia e le loro cause       

  • Anemia da deficienza di ferro: il ferro è riciclato da globuli rossi invecchiati, così che il sangue contiene ferro. Perdere sangue, dunque, significa perdere ferro. Donne con mestrui abbondanti ogni mese sono a rischio di anemia da deficienza di ferro. Anche una lenta ma cronica perdita di sangue dal corpo – così come avviene in un ulcera, in un polipo al colon o anche in un cancro al colon – può portare ad un a perdita di ferro e quindi ad un anemia da deficienza di ferro,         
  • Anemia da deficienza di vitamine: alcuni soggetti infatti non sono in grado di assorbire la vitamina B12 per una varietà di ragioni: essi svilupperanno l’anemia da deficienza di vitamina B12 (anemia perniciosa ). Le anemie da deficienza vitaminica ricadono nel gruppo di anemie dette anemie megaloblasti che,    
  • Anemia da malattie croniche: il cancro, l’epatite e malattie da infiammazioni croniche, possono interferire con la produzione di globuli rossi, risultando in una anemia cronica,     
  • Anemia aplastica: questo è un tipo di anemia che può mettere il paziente in pericolo di vita, ed è causata dalla limitata capacità del midollo osseo di produrre tutti e tre i tipi di cellule del sangue, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Una infezione seria,come l’epatite, o l’esposizione a sostanze chimico-tossiche o a certi tipi di medicine possono causare questa anemia,
  • Anemia emolitica: questo gruppo di anemie si sviluppa quando i globuli rossi vengono distrutti ad un ritmo tanto veloce da non permettere al midollo osseo di rimpiazzarle. Alcune malattie del sangue possono causare la distruzione dei globuli rossi.

Come si cura l’anemia
Il medico prescrive analisi del sangue al fine di determinare con esattezza la causa dell’anemia. L’esame diagnostico è completato dall’analisi delle feci e delle perdite ematiche degli organi genitali e da un esame radiografico generale. Se si tratta di un’anemia carenziale, è necessario reintegrare la sostanza mancante attraverso l’apporto di ferro, di acido folico o di vitamina B12. Se invece l’anemia non è carenziale, queste sostanze sono controindicate poiché rischiano di produrre un pericoloso sovraccarico. Le anemie acute, dovute a emorragia o a emolisi, si possono curare con trasfusioni di sangue; questa terapia è oggi meno diffusa che in passato a causa del rischio di trasmissione dell’AIDS. Si può adottare anche un’alimentazione variata al fine di evitare la carenza di ferro. Le diete vegetariane sono in questo caso difficili da equilibrare. Bisogna anche controllare le feci e le perdite ematiche degli organi genitali, per accertare la presenza di un’emorragia cronica leggera.

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