Placebo e nocebo usati realmente come terapia
Operazioni “fantasma”, ammalati che finiscono sotto i ferri senza subire un reale intervento chirurgico. Non è una nuova forma di sevizie, ma un esperimento condotto qualche tempo fa in America su pazienti affetti da morbo di Parkinson. Per verificare “sul campo” una teoria. Che fece discutere.
La notizia fece il giro del mondo: gente operata «per finta», che finiva sotto i ferri credendo di sottoporsi a un reale intervento e invece subiva un’anestesia del tutto inutile e se ne tornava a casa esattamente come prima. La storia delle operazioni placebo, che al primo colpo d’occhio sembrava la classica «bufala» giornalistica, fu riportata dal serissimo Time e si dimostrò in realtà verissima sia pure non esattamente in questi termini. Si è trattato di ricerche sponsorizzate dal National Institute of Health americano, per verificare l’efficacia di una discussa terapia chirurgica sui malati di Parkinson: alla metà dei pazienti furono realmente trapiantate nel cervello cellule fetali, all’altra metà venne fatto solo un taglietto sulla cute – da sottolineare: in anestesia locale e poi tutti a casa. Col tempo (l’esperimento non fu proseguito) si verificò se miglioravano di più i pazienti sottoposti alla vera operazione o quelli che avevano subito solo l’intervento finto.
I risultati furono discordati e l’esperimento venne abbandonato.
Un’idea balzana? Non proprio, il trattamento placebo può anche rivelarsi più efficace di quello reale, il precedente storico in questo senso c’è, ed è clamoroso. Negli anni ’50 per migliorare l’ossigenazione dei pazienti con angina pectoris si ricorreva a un intervento che però non convinceva sino in fondo, si decise cosi di verificarne l’efficacia confrontandolo con una operazione placebo. Sorpresa: a un anno dall’intervento il 100% dei pazienti che in realtà era stato sottoposto solo a una leggera incisione sulla pelle dichiarava di sentirsi meglio, contro il 69% di chi era davvero stato operato. Risultato: l’intervento cadde, come era giusto, nell’oblio.
Immagine: http://greeksceptic.com/
PLACEBO E NOCEBO: QUANDO E QUANTO FUNZIONA
Angina pectoris
Da un famoso studio degli anni ’50 si evince che coloro che avevano subito un falso intervento a distanza di un anno riportavano miglioramenti nel 100% dei casi.
Chi era stato operato realmente solo nel 69%.
Calvizie
Secondo uno studio recentemente pubblicato sul New York Times nel 42% del casi con la somministrazione del placebo si è avuta una riduzione della calvizie o un arresto della caduta dei capelli.
Asma
In un esperimento condotto in Venezuela si è visto she il 33% del bambini asmatici è migliorato con l’assunzione di un placebo.
Dolori all’articolazione ginocchio
In uno studio condotto in Texas risulta che nei pazienti sottoposti ad un finto intervento si ottiene una diminuzione del dolore pari a quella ottenuta dai pazienti realmente operati.
Allergia
Una recente ricerca giapponese ha stabilito che le persone allergiche messe a contatto con una pianta innocua, presentata come velenosa. avevano quasi tutti irritazioni.
In questo ultimo caso, più che l’effetto “placebo” è in gioco l’effetto “nocebo”
Se ti dico che qualcosa ti farà male, ti fa male davvero.