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Che cosa sono i farmaci senolitici?

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I farmaci senolitici sono stati forse la novità più importante del 2015 riguardo l’approccio al concetto stesso di farmaco e farmacologia. Solo quaranta anni fa gli studenti di medicina che studiavano l’esame di patologia generale nel capitolo dedicato alla geriatria trovavano soltanto un lungo elenco di ipotesi. In altre parole la scienza dell’epoca non aveva dimostrazioni chiare sul perché gli esseri viventi invecchiassero.
Nei decenni successivi si sono avute conferme da tutto il mondo scientifico sul ruolo centrale degli effetti dei radicali liberi sull’invecchiamento. Di conseguenza c’è stata una corsa agli alimenti e rimedi soprattutto vitaminici con proprietà antiossidanti che è diventato sinonimo di anti-età o anti-vecchiaia. La prima associazione di rimedi che alludeva ma non esplicitamente dichiarava questa proprietà fu la combinazione ACE più Selenio ovvero le tre vitamine A, E e C con l’aggiunta di micro quantità dell’oligo elemento Selenio.
Poi c’è stato l’incalzare, quasi annuale di nuove scoperte di alimenti naturali, in genere frutti, con proprietà antiossidanti sempre più potenti. Incredibile ma vero, le farmacie hanno cominciato a vendere rimedi che sempre più dichiaratamente alludevano alla possibilità di poter prevenire ogni tipo di malattia grazie a estratti concentrati di alimenti naturali.
Gli studi su varie piccole comunità di ultracentenari sparse nel mondo avevano poi confermato che l’alimentazione in riferimento a specifici nutrienti gioca un ruolo determinante nel determinare la longevità. E proprio in conseguenza di uno di questi studi è stato riabilitato e anzi “beatificato” il cacao ovvero la cioccolata di cui è il principale componente che invece era considerato la causa di tanti malanni su fegato e sulla pelle. Infatti varie ricerche hanno definitivamente confermato che la longevità nettamente superiore alla media di alcune popolazioni del Centro America è dovuta all’uso quotidiano di una bevanda a base di cacao assunta fino a quattro volte al giorno. In realtà si tratta di semi di Cacao non tostato e così hanno cominciato a proliferare produttori di CacaoCioccolata “cruda” cioè derivata da semi di Cacao non tostati.
La classe si composti principali con queste proprietà antiossidanti sono i polifenoli diventati ormai un tormentone in pubblicità e la cui presenza è declamata in centinaia di integratori alimentari e anche cosmetici. In Italia è stato largamente pubblicizzato come potentissimo antiossidante il resvetratolo, un polifenolo presente nell’uva e nel vino. Qualcuno ha addirittura sospettato che la potentissima lobby dei produttori del vino “caldeggiasse” la notizia per aumentarne la commercializzazione. In realtà ci sono state conferme sperimentali su queste proprietà da parte di tutte le comunità scientifiche internazionali e quindi il sospetto è assolutamente privo di fondamento.

In questa prima parte di questo sintetico “schizzo” della corsa alla ricerca della longevità degli ultimi decenni, il ruolo centrale è quello di rimedi e alimenti che abbiano azione antiossidante cioè che antagonizzino l’azione mutagena dei raggi cosmici sul DNA delle  cellule degli esseri viventi che porta poi alla senescenza ovvero l’invecchiamento cellulare.
anziani-palestra_JIl cammino della ricerca della longevità è stato quindi indirizzato al mantenimento anche di uno stato di ottima salute e non semplicemente di una sofferta sopravvivenza.
Ma ad aggiungere nuovi spunti di indagine alla ricerca di elisir di lunga vita arriva la conferma con il Nobel a Andrew Fire e Craig Mello nel 2006 per studi su molecole che possono “spegnere” i geni ovviamente da indirizzare a “spegnere” quelli che provocano le malattie. In particolare si è scoperto l’interferenza dell’RNA messaggero ovvero la possibilità di intercettare e bloccare, degradandolo, l’RNA messaggero causando quindi la mancata sintesi della proteina codificata dal gene che viene di fatto “silenziato”.
Nel 1953 la conferma scientifica grazie a Watson e Crick dell’esistenza del DNA, già ipotizzata 20 anni prima, creò una infinità di conseguenze anche in questioni sociali, ideologichepolitiche e persino religiose.
L’affermazione che emergeva prepotentemente era: se tutto è scritto nel DNA, l’uomo non può cambiare la propria vita?! Il suo destino non è modificabile!?
Ed invece Andrew Fire e Craig Mello, con la loro scoperta,  ribaltano nuovamente la questione.
In realtà i geni del DNA sono come i programmi di un computer. Se non vengono lanciati rimangono inattivi. E quali sono le causali dell’attualizzazione dei geni?
Quali accadimenti spingono metaforicamente i pulsanti per far scatenare diabete, ipertensione, cardiopatie  ed altri disturbi considerati ereditari, cioè scritti nei geni del nostro DNA ereditato dai genitori?
La risposta è soprattutto nell’interazione degli individui con l’ambiente ed ancora più specificatamente l’alimentazione. Lo stile di vita cioè attività fisica o sedentarietà e le gratificazioni psicologiche presenti o assenti nei rapporti interpersonali ed infine la qualità, selezione, varietà e quantità degli alimenti.
Siamo quindi arrivati alla Epigenetica cioè alla disciplina che studia i cambiamenti del nostro organismo in relazione all’impatto ambientale indipendentemente dal genoma riprendendo in considerazione un fenomeno già da lungo tempo conosciuto nelle piante ovvero l’esplicarsi di fenotipi.
Il concetto di fenotipo nasce già nell’ottocento dall’osservazione che semi della stessa pianta coltivati in terreni diversi si sviluppano in forme talvolta anche molte diverse ma ben determinati (cioè non casuali) che furono appunto chiamati fenotipi. In seguito, per ciascuna pianta sono stati descritti il numero e le caratteristiche dei fenotipi possibili.
In Italia questi nuovi approcci di studio hanno ancor più accentrato l’attenzione sul cibo, sviluppando addirittura il concetto di cultura del cibo. E noi Italiani siamo ormai diventati gli ambasciatori nel mondo del concetto stesso della cultura del cibo facendo leva soprattutto sul grande successo della manifestazione di Expo 2015.
Ma negli ultimi anni sul tema della longevità irrompe la conferma scientifica di  un nuovo meccanismo fisiologico che causa l’invecchiamento e cioè la sopravvivenza oltre limiti di tempo considerati “normali” di cellule senescenti, non più capaci di replicarsi, che danneggiano producendo sostanze tossiche le altre cellule normali soprattutto provocando infiammazione ed altre degenerazioni alla base dell’invecchiamento.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Aging Cell ha selezionato una classe di farmaci già esistenti ma che hanno dimostrato di poter “uccidere” le cellule senescenti.
La ricerca è riportata sul sito dell’Istituto Scripps.
Questi farmaci sono stati definiti “senolitici
Si tratta di una vera rivoluzione perchè la conseguenza è l’autorizzazione di immissione in commercio di farmaci con l’azione terapeutica ufficiale di coadiuvare la longevità.Che cosa sono i farmaci senolitici?
Sembra fantascienza ma è successo tutto nel 2015.
Leggete il nostro articolo più specifico sull’argomento nella sezione WIKI

A cura della redazione

RedazioneG

 

 

 

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