Non è facile definire in modo preciso ed esauriente lo “Star bene”; certamente rappresenta qualcosa di più dell’assenza di malattie perché coinvolge anche la sfera psichica. Lo stato di benessere e di felicità e nelle mani di ogni singola persona. Le condizioni fondamentali dello star bene sono:
- Efficienza fisica;
- Corretta alimentazione;
- Qualità degli ambienti in cui si vive;
- Equilibrio mentale;
- Tutela della salute.
Lo stile di vita ha una grande influenza sul benessere e sulla salute in generale. A volte però le idee in questo campo sono poco chiare per cui occorre analizzarle da vicino.
L’efficienza fisica
Alcune persone si sottopongono a un incredibile numero di esercizi fisici, altre sono convinte che sono sufficienti cinque minuti di ginnastica. L’essere in forma è l’espressione delle capacità, del cuore e dei muscoli, di utilizzare l’ossigeno per la produzione di energia.
Le abitudini alimentari
Buone abitudini alimentari portano effetti benefici a tutto l’organismo: mangiare deve essere un piacere e una necessità, infatti, assumere cibo in eccesso o diventare fanatici delle diete non sono le strade da seguire se si ha come obiettivo quello di star bene.
L’ambiente in cui si vive
Gli ambienti in cui si vive hanno una grande importanza e influenza sulla qualità di vita. L’ambiente di lavoro e l’ambiente familiare non sono facilmente trasformabili, ma è possibile scoprire quali aspetti è opportuno cercare di modificare per renderli più sereni.
L’equilibrio mentale
Una buona forma fisica e una salute soddisfacente non vi daranno una sensazione di completo benessere se non vi sentirete in equilibrio anche a livello emozionale. È necessario che cerchiate di innalzare il concetto di autostima, cioè la valutazione che avete di voi stessi. Un’autostima positiva è basata su:
- Sereni rapporti con familiari e amici;
- Autocontrollo sui sentimenti negativi;
- Auto accettazione del fisico;
- Buon inserimento nel mondo associativo e lavorativo.
Tutela della salute
L’acquisizione di comportamenti di vita corretti e di prevenzione quando si è in buona salute sono veramente indispensabili; non bisogna però esagerare e interpretare ogni sintomo come segnale di malattia.
La prevenzione e primo intervento
La prevenzione è un importante aspetto della tutela della salute; in particolare, nell’attività motoria è indispensabile evitare situazioni di pericolo e ricercare sempre condizioni di sicurezza nell’eseguire ogni esercitazione, come:
- Non intraprendere nessuna attività da soli;
- Assistere sempre una persona in difficoltà;
- Prestare molta attenzione quando si fa palestra specialmente esercizi che coinvolgono la schiena;
- Prestate la giusta attenzione al dolore, è un segnale importante che il corpo invia per avvertire che si è giunti al limite della possibilità.
Accanto a queste regole di comportamento, si deve imparare a osservare allo specchio quando ad esempio si sta in palestra per monitorare i movimenti del nostro corpo e capire se si sta svolgendo bene un esercizio oppure no. A volte, seppur seguendo tutte le attenzioni possibili nei movimenti, qualche infortunio può verificarsi. Importante è il comportamento di chi soccorre l’infortunato; per evitare errori che potrebbero peggiorare la situazione, bisogna osservare semplici e utili consigli, con delle piccole regole riassunte nella tabella di seguito.
Tipo d’infortunio | Cause | Primo intervento |
Abrasione | Forte sfregamento di una parte del corpo su superfici ruvide con versamento o meno di sangue | Lavare e disinfettare con prodotti sulfamidici |
Contusione | Lesioni di parti muscolari n seguito a colpi violenti | Applicare ghiaccio o impacchi freddi. Evitare il massaggio |
Crampo | Contrazione involontaria e dolorosa del muscolo, causata da fatica o da cattiva alimentazione | Esercitare una moderata tensione passiva sul muscolo contratto e massaggiare |
Distorsione | Spostamento accentuato dei capi articolari con o senza lacerazioni, causato da torsione violenta di un’articolazione | Immobilizzare senza stringere e praticare impacchi freddi. Non massaggiare |
Dolore al fianco | Si può manifestare durante un lavoro prolungato (corsa) in soggetti poco allenati, sia al fianco destro (fegato) sia al fianco sinistro (milza) | Rallentare o sospendere l’attività ed effettuare ampie respirazioni; attenuato il dolore, conviene riprendere l’esercizio |
Emorragia da ferita | Possono essere su arterie o vene: per le prime il sangue e di colore rosso vivo e schizza a intervalli, per le seconde il sangue e più scuro ed esce più lentamente | Sollevare più in alto possibile l’arto ferito e fasciare senza comprimere. Nei casi più gravi chiamare il medico |
Frattura | Trauma diretto o indiretto. Può essere chiusa o esposta | Conviene sempre chiamare personale esperto e non spostare l’infortunato |
Emorragia al naso (epistassi) | Frequente nei ragazzi per diversi motivi | Far sedere l’infortunato, applicare ghiaccio o impacchi freddi appena sopra il naso. Premere per qualche minuto sulla narice sanguinante. Non rovesciare la testa indietro e non usare tamponi emostatici |
Lussazione | Spostamento di due capi articolari dovuti a torsioni o colpi violenti | Non cercare di intervenire. Richiede il ricovero ospedaliero |
Stiramento | Allungamento esagerato del muscolo che provoca lesioni limitate a poche fibre muscolari | Applicare impacchi freddi. Richiede alcuni giorni di riposo e una ripresa graduale delle attività |
Strappo | Lesione di un buon numero di fibre muscolari causata da un’eccessiva tensione muscolare, anche da fatica | Applicare impacchi freddi. Richiede l’intervento di uno specialista |
Traumi all’occhio | In palestra può succede con qualche oggetto | Applicare impacchi freddi e nei casi più gravi ricorrere allo specialista |
Vesciche | Eccessiva frizione causata da scarpe o altri attrezzi sulla cute dei piedi o delle mani | Applicare impacchi freddi; dopo qualche ora bucare con ago sterile la base della bolla in due punti opposti per far defluire il liquido e coprire con garza sterile |