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Assorbimento e metabolismo dei glicidi

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ASSORBIMENTO GLUCIDICO

I monosaccaridi che derivano dalla demolizione glucidica, vengono assorbiti dai villi intestinali e, attraverso il circolo portale, arrivano al fegato. Il fruttoso ed i pentosi vengono assorbiti per diffusione passiva. Gli esosi vengono invece assorbiti ad alta e costante velocità, anche contro il gradiente   osmotico, mediante un trasporto attivo mediato da carrier che, durante la sua azione, lega anche il sodio. Il principale prodotto della digestione dei carboidrati circolante nell’organismo é il glucosio. Il normale livello del glucosio nel sangue (glicemia) é di circa 80-100 mg / 100 ml. Penetrato nelle cellule ad opera dell’insulina, il glucosio viene trasformato mediante una reazione di fosforilazione, catalizzata dall’enzima ESOCHINASI, a glucosio-6-fosfato. Quest’ultimo viene polimerizzato a glicogeno oppure catabolizzato. La polimerizzazione del glucosio a glicogeno si chiama GLICOGENOSINTESI; la scissione del glicogeno, invece, GLICOGENOLISI. Il glicogeno, che é la forma sotto la quale il glucosio viene immagazzinato, é presente in quasi tutti i tessuti, ma la sua maggiore presenza é a livello del fegato e dei muscoli scheletrici. La degradazione del glucosio a CO2 ed acqua con produzione di energia é detta GLICOLISI. Nella demolizione dei glicidi si distinguono, infatti, una fase anaerobica o glicolisi, che avviene nel citoplasma cellulare, in assenza di ossigeno, e una fase aerobica o CICLO DI KREBS, tipicamente mitocondriale e comune ai derivati dei tre metabolismi (glicidico, lipidico e protidico) che siano giunti alla comune tappa di acetil-coenzima-A.

FASE ANAEROBICA 0 GLICOLISI

Glicolisi é quel processo di reazioni che, anaerobicamente, trasformano il glicogeno o il glucosio in acido lattico. Processo glicolitico (glicogeno —-> acido lattico) avviene in 11 reazioni tra loro legate e catalizzate da altrettanti enzimi. Nella prima reazione il glicogeno viene trasformato in glucosio-l-fosfato ad opera dell’enzima fosforilasi. Dal glucosio-l-fosfato si forma il glucosio-6-fosfato per opera di un enzima fosfoglucomutasi ed in presenza di cisteina, glutatione, mg++, mn++, co++. Se invece che dal glicogeno, la demolizione glicidica parte dal glucoso, quest’ultimo verrà trasformato in glucosio-6-fosfato ad opera di una esochinasi. Assorbimento e metabolismo dei glicidiDal glucosio-6-fosfato in poi la via metabolica é identica. glucosio-6-fosfato ad opera di una isomerasi viene trasformato in fruttosio-6-fosfato. La tappa successiva richiede l’intervento di ATP che fornisce energia ad una molecola di H3PO4, che si lega al fruttoso-6-fosfato dando origine al fruttoso1-6-difosfato; la reazione é catalizzata dall’enzima FOSFOFRUTTOCHINASI. Il fruttoso-l-6-difosfato viene scisso in diidrossiacetonfosfato + 3-fosfogliceraldeide; la reazione é catalizzata dall’enzima FRUTTOSODIFOSFATOALDOLASI. La 3fosfogliceraldeide + H3PO4 (fosfato inorganico) + NAD (deidrogenasi) ad opera dell’enzima FOSFOGLICERALDEIDEDEIDROGENASI viene trasformata in acido 1-3-disfoglicerico, composto con due legami fosforici altamente energetici. L’acido 1-3-difosfoglicerico ad opera di una fosfoglicerochinasi libera una molecola di ATP formando acido 3-fosfoglicerico. L’acido 3-fosfoglicerico ad opera di una FOSFOGLICEROMUTASI si trasforma in acido-2-fosfoglicerico. L’acido-2-fosfoglicerico, ad opera di una ENOLASI in presenza di Mg++, perde una molecola di acqua trasformandosi in acido-2-fosfoenolpiruvico. L’acido-2-fosfoenolpiruvico cede il suo fosforo all’ADP, formando ATP ed acido piruvico. L’acido piruvico rappresenta una tappa essenziale del metabolismo glucidico. Dalla formazione di acido piruvico in poi, infatti, le reazioni avranno andamento diverso a seconda delle condizioni di anaerobiosi o di aerobiosi. In condizioni di anaerobiosi, quale è quella che si può creare dopo esercizio fisico, l’acido piruvico viene ridotto ad acido lattico mediante una reazione catalizzata dalla latticodeidrogenasi. La formazione di acido lattico costituisce una situazione di emergenza causata da un difetto di apporto di ossigeno. L’acido lattico che si accumula riduce le riserve alcaline dei tessuti e del sangue determinando quella dolenzia che si riscontra dopo esercizio muscolare intenso e prolungato. L’acido lattico che si forma, dal muscolo passa nel torrente circolatorio e quindi al fegato dove in parte viene riconvertito in glicogeno. Quando il debito di ossigeno si esaurisce e i processi di ossido-riduzione tornano ad essere efficienti, non si forma più l’acido lattico e l’acido piruvico segue un’altra via metabolica.

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