Il fabbisogno vitaminico dipende dallo stato fisiologico e patologico del soggetto. Sempre più si parla di carenze polivitaminiche, piuttosto che di carenze monovitaminiche, abbastanza rare. Le carenze polivitaminiche possono essere causate da diete sbilanciate e carenti di particolari nutrienti. Ad interferire con l’assorbimento o con l’azione delle vitamine sono, spesso, alcuni farmaci, proprio come l’alcolismo. Analizzeremo, passo per passo, le carenze che interessano le principali vitamine, illustrandone le cause e le manifestazioni che le identificano. – Carenza di Tiamina: comunemente chiamata vitamina B1. La cause della carenza di tiamina sono principalmente alcolismo, malassorbimento, dialisi, nutrizione parenterale ed altre cause di iponutrizione. La carenza di tiamina si manifesta precocemente con anoressia, crampi muscolari, parestesie ed irritabilità. Una carenza cronica, invece, porta a disfunzioni dell’apparato cadiovascolare (beri-beri umido) o del sistema nervoso (beri-beri secco). Associata alla carenza di Tiamina è la sindrome di Wernicke-Korsakoff, caratterizzata da vomito, nistagmo, oftalmoplegia, febbre, atassia e stato confusionale. Il trattamento immediato della tiamina prevede un alto dosaggio di vitamina B1; – Carenza di Riboflavina: comunemente chiamata vitamina B2. La sua carenza spesso è associata alla carenza di altre vitamine. Le cause della carenza di riboflavina sono principalmente alcolismo, dieta inadeguata, interazioni con particolari farmaci. Le manifestazioni più comuni sono irritazione buccale, stomatite, dermatite, seborroica, vascolarizzazione corneale ed anemia. Il trattamento della carenza di riboflavina prevede l’assunzione di alimenti ricchi della stessa, quali lievito, latte, fegato, albume di uovo, oppure l’assunzione di preparati vitaminici; – Carenza di Niacina: comunemente chiamata vitamina B3 o vitamina PP. La sua carenza spesso è associata all’alcolismo e alle interazioni con farmaci, oltre che ad alcuni disordini del metabolismo. Le manifestazioni più frequenti sono sono anoressia, astenia, irritabilità e perdita di peso; in fase più avanzata si presentano dermatite, diarrea e demenza. Il trattamento prevede l’assunzione di niacina per via orale; in natura, la si trova nel latte, nelle verdure e nei cereali; – Carenza di Piridossina: nota come vitamina B6. A poterla provocare potrebbero essere fumo, alcol ed i contraccettivi. Anche l’isoniazide, un farmaco antitubercolare, può provocare carenza di piridossina. Le manifestazioni della carenza di questa vitamina sono simili a quelle associate alle altre vitamine del gruppo B e comprendono irritabilità, astenia e irritazione buccale. Una carenza grave può portare a neuropatia periferica, anemia e convulsioni. La terapia prevede l’assunzione della stessa per vie orali. In natura, la troviamo disponibile nei cereali, legumi, ortaggi, fegato, rene, uova, latte e derivati. Inoltre, è sintetizzata anche dalla flora intestinale; – Carenza di Cianocobalamina: detta comunemente vitamina B12. La sua carenza è causata dal ridotto assorbimento per mancanza del fattore intrinseco. Le manifestazioni della carenza di cianocobalamina sono di tipo neuropsichiatrico e consistono in debolezza, senso di stanchezza, perdita dell’appetito, irritabilità. Nei casi più gravi può manifestarsi anemia. La terapia consiste nelle iniezioni di questa vitamina, prettamente di origine animale; – Carenza di acido ascorbico: detto comunemente vitamina C. La sua carenza è causata da dieta inadeguata. Si presenta con maggiore frequenza negli anziani e negli alcolisti. La carenza di acido ascorbico si presenta con astenia e malessere; mentre, negli stadi avanzati si sviluppano le caratteristiche tipiche dello scorbuto, come petecchie, porpora ed emorragie. Nella forma più grave della carenza le manifestazioni sono del tipo: edema, oliguria, neuropatia ed emorragie intracerebrali. La terapia prevede elevate dosi di acido ascorbico da assumere. In natura la vitamina C è presente nei vegetali a foglia verde, nei peperoni, nei pomodori, nei Kiwi e negli agrumi.
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