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La birra – niente di ciò che pensate

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Bionda, rossa, in bottiglia o alla spina, la birra è una delle bevande più amate al mondo. Ideale per fare quattro chiacchiere con gli amici, per accompagnare un trancio di pizza, la birra è la bevanda che mette davvero tutti d’accordo. Spesso, però, si cade nell’errore di sottovalutare questa bevanda dal profilo nutrizionale, guardandola con occhi diffidenti in rispetto della dieta che stiamo seguendo. Ma quando si sa veramente poco di un alimento si è portati a pensare al peggio. La birra - niente di ciò che pensateFortunatamente, la birra non nuoce gravemente alla bilancia come tutti crediamo e se a rivelarlo è la sua scheda nutrizionale, non possiamo far altro che berla con più gusto di prima. A parità di Kcal, infatti, la birra contiene meno calorie di altri alcolici, quali whisky, vino rosso e grappa. Sembrerebbe che l’effetto benefico della birra sia da attribuire in parte alla presenza di molecole presenti in minime concentrazioni e, pertanto, definite micronutrienti. A questo gruppo appartengono sia le vitamine che i polifenoli, alla cui classe appartengono molecole quali il resveratrolo, la quercetina, l’acido gallico che oltre ad esplicare, grazie alla loro particolare struttura molecolare, un’azione antiossidante contro gli effetti deleteri dei radicali liberi, mostrano anche un’efficace azione antitumorale dimostrata sia in vitro che in animali da laboratorio. Nella birra e in misura maggiore nel luppolo, aggiunto nella preparazione della birra come aromatizzante, è stata identificata una molecola chiamata 8-prenilnaringenina che si è dimostrata essere un potente fitoestrogeno, eventualmente utile per la cura di molti disturbi ginecologici e l’umulone, che sopprime l’attività dell’enzima cicloossigenasi, coinvolto nella produzione delle prostaglandine*, responsabile in molti aspetti del processo di tumorogenesi. Giulio Cesare definì questa bevanda “Liquore nobile e potente”, elogiando, nel contempo, le sue qualità nutrizionali ed il suo gusto unico. Le birre, dal contenuto polifenolico alto, mostrano anche un’elevata attività antiossidante, legata anche, rispetto alle birre a più basso contenuto polifenolico, ad una maggiore attività citotossica nei riguardi di una linea cellulare di leucemia promielocitica acuta (HL-60). La produzione della birra avviene attraverso la germogliazione dell’orzo, trasformandolo in  malto. L’orzo viene macinato e bollito a 60° C. Durante questa fase, l’amido si trasforma in maltosio, si aggiunge il luppolo e si procede alla fermentazione dei lieviti. Il maltosio si trasforma in glucosio e poi in anidride carbonica ed alcol. L’ultimo processo è quello della chiarificazione. La birra è stata oggetto di approfonditi studi scientifici, dai quali è emerso che qualche bicchiere di birra (quindi, senza esagerare), aiuta a prevenire alcune patologie. Dallo studio condotto in Olanda dal dottor Henk Hendriks, equipe dell’istituto nutrizione e Ricerca sul Cibo, è emerso che la birra, consumata con moderazione, può portare a benefici in tema di prevenzione di problemi cardiaci. Infatti, la birra abbonda in vitamina B6, in grado di prevenire l’aumento di un particolare tipo di aminoacidi, gli omocisteina, responsabili dell’incremento di attacchi cardiaci. Nella tabella nutrizionale della birra, non mancano folati ed agenti antiossidanti. Ma la benefica azione della birra non si limita al solo cuore. Secondo studi dettagliati, la birra sarebbe in grado anche di prevenire la formazione di calcoli biliari, difendere le ossa dall’osteoporosi, sbarrare la strada al diabete. La birra, inoltre, è in grado di rendere il corpo quasi immune dall’Helicobacter Pilori, responsabile dell’insorgere dell’ulcera gastrica, oltre che fattore di rischio del cancro allo stomaco.

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