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L’epatite A

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L’epatite A è una malattia alimentare: essa, che colpisce principalmente il fegato, è causata dal virus HAV, ovvero un virus a RNA a catena lineare appartenente ai picornaviridae, e non dotato di envelope, la cui particella virale è dotata di 4 polipeptidi capsidici (VP1,VP2,VP3 e VP4).

Questa malattia è considerata tra le più pericolose anche se questa forma di epatite non raggiunge la medesima pericolosità delle altre: essa si trasmette attraverso il consumo di alimenti e bevande contaminate o tramite il contatto diretto con persone infette.

COME SI PRESENTA E SINTOMI:

Il periodo di incubazione di questa malattia può variare dai 6 ai 50 giorni, al termine dei quali il paziente può accusare febbre e malessere.

Essa si trasmette sostanzialmente per via oro-fecale, ovvero per mezzo del contagio con alimenti e bevande: basta perciò che una persona portatrice del virus tocchi del cibo, senza essersi accuratamente lavata le mani dopo esser stata al bagno, perché esso si trasformi in pericoloso veicolo di infezione.

In Italia è possibile quindi incorrere in questa malattia attraverso alcuni tipi di alimenti in particolare, come i frutti di mare che popolano le acque prossime allo sbocco della falda acquifera, e le verdure irrigate per mezzo di acqua contaminata.

Inoltre, è possibile la trasmissione dell’epatite A sia per via parenterale – ovvero, ad esempio, ricevendo trasfusioni di sangue – sia per via sessuale: quest’ultimo caso in particolare riguarda rapporti sessuali di natura proctogenitale od ano-linguale, nonché attraverso la condivisione di materiale già usato per iniettarsi droghe.

Durante il periodo di incubazione della malattia – che solitamente esplode intorno alle 4 settimane – si considera infettiva nel periodo compreso tra le due settimane che precedono l’esordio della malattia ed i 7 giorni che lo seguono: per questo motivo l’epatite A è infettiva anche nel periodo di incubazione.

I sintomi di questa malattia possono presentarsi in maniera differente a seconda dei periodi che la interessano:

– Periodo pre-itterico: astenia, malessere, perdita di appetito, nausea, vomito, febbre;

– Periodo itterico: urine scure, feci chiare, comparsa di ittero e prurito.

CURA:

Ad oggi non è conosciuta una cura valida ed universale per l’epatite A, per la quale è invece molto importante la prevenzione, soprattutto in paesi e soggetti a rischio. Nel primo caso parliamo in particolare di paesi in via di sviluppo e non industrializzati in cui la malattia ha modo di svilupparsi; nel secondo caso ci rivolgiamo invece a individui che:

a)     contraggono rapporti stretti con individui infetti (asili, scuole, familiari ecc.);

b)    fanno uso di frutti di mare crudi o non sufficientemente cotti (la cottura infatti è un ottimo rimedio per sconfiggere il virus);

c)     hanno rapporti sessuali non protetti di natura proctogenitale od ano-linguale (in particolar modo gli omosessuali maschi);

d)    si sono iniettate droghe o hanno condiviso la siringa assieme ad altri (in particolar modo i tossicodipendenti).

La presenza di questa malattia nel corpo è rilevabile attraverso una semplice analisi del sangue: sarà poi il medico a determinare come comportarsi e quali norme dietetiche seguire (in particolare, riduzione del consumo di alimenti troppo grassi, specie se fritti o bruciacchiati, a favore di pietanze facilmente digeribili, come brodo, zuppe, yogurt, frutta e verdure.)

In condizioni normali l’epatite A regredisce spontaneamente: tuttavia è sempre importante che il medico supervisioni il decorso.

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