La dieta metabolica

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La dieta metabolica è un regime alimentare messo a punto dal dottor Mauro di Pasquale, medico canadese dalle origini italiane.
Questo tipo di dieta, la quale promette di ottenere risultati eccezionali in brevissimo tempo, è sostenuta da numerosi studi scientifici che ne testimonierebbero l’efficacia, e da diversi slogan propagandistici.
Prima di passare a spiegare i punti salienti di questo regime alimentare, cominciamo col delucidare il metabolismo in sé.
II metabolismo è l’insieme dei processi chimico-fisici che trasformano il cibo in energia, necessaria per il funzionamento dell’organismo. Può essere considerato l’artefice del peso corporeo: se accelera si dimagrisce, se rallenta si ingrassa.
E’ la ghiandola tiroidea, situata nella parte inferiore del collo, a produrre gli ormoni che regolano l’intensità del metabolismo, cioè il modo e la velocità con cui l’organismo utilizza le sostanze assunte per produrre energia. Per questo di fronte a ingiustificati cambiamenti di peso si consiglia di controllare la funzionalità della stessa con un semplice esame del sangue chiamato dosaggio degli ormoni tiroidei.
Il processo metabolico comprende due fasi opposte che si succedono e si sovrappongono continuamente: la fase anabolica durante la quale si formano sostanze complesse a partire da sostanze più semplici, immagazzinando così materiale di riserva energetico; la fase catabolica, che scinde i materiali di riserva in sostanze più semplici per produrre energia, eliminando gli scarti di questo processo attraverso i reni, l’intestino, la cute, i polmoni.
II metabolismo può essere suddiviso in tre categorie: normale o neutro, veloce, lento. Nel primo caso la persona non soffre di particolari disturbi, i suoi processi biochimici sono equilibrati, è normopeso; nel secondo caso, invece, le reazioni energetiche si svolgono troppo rapidamente: zuccheri e grassi vengono bruciati molto in fretta. E’ il caso delle persone eccessivamente magre e scattanti, spesso irrequiete e nervose.
Chi ha il metabolismo lento, invece, brucia zuccheri e grassi più lentamente del normale, ho quindi qualche chilo di troppo, una certa tendenza al gonfiore, ciò avvertire sensazione di spossatezza nell’arco ella giornata e presenta un ritmo cardiaco e respiratorio lento.
Per avere un quadro chiaro del nostro metabolismo e del suo funzionamento ci si può sottoporre ad alcuni esami che si possono fare presso gli ospedali pubblici. Uno di questi è il test di misura del metabolismo basale, che esprime la quantità di energia necessaria per far funzionare l’organismo a riposo (permettendogli quindi di respirare e di mantenere attive tutte le altre funzioni vitali). Chi ha un metabolismo veloce utilizzerà più energia anche o riposo, viceversa chi lo ha lento avrà valori inferiori a quelli considerati standard. E’ utile, inoltre, tenere sotto controllo la funzionalità degli ormoni tiroidei, T3 e T4, e delle surrenali, quali glicocorticoidi e cortisolo, che condizionano notevolmente il metabolismo. Anche in questo caso, se i valori sono più bassi rispetto a quelli standard , il metabolismo e lento, viceversa è veloce.
La dieta metabolica consiste, inizialmente, in un periodo di prova, durante il quale si viene a conoscenza della quota di carboidrati necessaria per l’ottimale funzionamento dell’organismo. Tale fase, che dura all’incirca 4 settimane, è caratterizzata da una drastica riduzione dell’apporto glucidico. Il soggetto, inizialmente soffrirà gli effetti collaterali di un simile approccio dietetico, accusando sintomi di stanchezza, nausea, cefalee.
In questa prima fase il piano alimentare sarà così strutturato: 12 giorni di scarico, caratterizzato da pochi carboidrati e molti grassi, seguiti da 2 giorni di ricarica, fornita da un elevato apporto di carboidrati.
Secondo Di Pasquale un simile approccio addestrerebbe l’organismo a bruciare i grassi per soddisfare le proprie richieste energetiche.
Se durante la fase di scarico si avverte particolarmente la stanchezza, la dieta metabolica prevede soluzioni relazionate al tipo di sintomi manifestato. La soluzione generale prevede un aumento graduale dell’apporto glucidico, fino alla scomparsa degli effetti indesiderati. Ed è a questo punto che, dopo qualche altro giorno di prova in cui il soggetto si assicura di aver trovato la quantità ottimale di carboidrati, si passa alla seconda fase, durante la quale l’organismo è diventato un’efficiente macchina brucia grassi e, per mantenere tale caratteristica, occorrono 5 giorni di scarico, durante i quali verrà mantenuta la ripartizione calorica sperimentata con successo durante la fase di prova, più 2 giorni di ricarica, durante i quali si ripeterà lo stesso processo.
La dieta metabolica prevede una drastica riduzione del consumo di carboidrati.
Ma bisogna ricordare che il glucosio è fondamentale per l’organismo umano: il sistema nervoso centrale ed eritrociti utilizzano esclusivamente glucosio per il loro metabolismo energetico. Si calcola che il minimo apporto giornaliero di glucosio per permettere il normale funzionamento di questi sistemi sia di circa 180 grammi, ben al di sopra delle quantità imposte da questo tipo di dieta.
Tuttavia, in condizioni particolari di estrema carenza di glucosio, caratterizzate da digiuni prolungati, il corpo ricorre ai corpi chetonici per sopravvivere, connesso di molteplici effetti collaterali.
Di Pasquale concede nella sua dieta libero spazio al consumo di formaggi e di carni ad alto contenuto proteico e lipidico, come pancetta affumicata, salsiccia, maionese, burro, uova. Ora la domanda è questa: non sarebbe più conveniente, anche dal punto di vista alimentare, consumare carni magre, in modo da raggiungere le quote di grassi imposte dalla dieta metabolica, ma senza eccessivi sforzi?
Proprio con questa domanda al dott. Di Pasquale venne la geniale idea di concepire una dieta in cui l’apporto di queste sostanze fosse elevato.
Risulta evidente la scarsità di fibre imposta dalla dieta metabolica. Frutta e verdura, infatti, contengono un certo quantitativo di carboidrati e viene pertanto consigliato di non eccedere con il loro consumo.
La dieta metabolica prevede circa 1.200 calorie al giorno, va seguita per un mese e permette di eliminare fino a 4-5 chili.
Questi gli accorgimenti pratici per eseguire una giusta dieta metabolica:

– per favorire il metabolismo è bene cercare di mangiare costantemente a orari regolari; – in particolare la cena non va consumata oltre le 21.00 (dopo una certa ora, infatti, le attività metaboliche sono più lente);
– i cibi vanno cotti alla griglia, al vapore, al forno a microonde e al cartoccio: il sapore rimane inalterato e non occorre aggiungere condimenti grassi;
– per i condimenti, sono previsti 3 cucchiaini d’olio extravergine d’oliva al giorno. Per insaporire i cibi si possono usare anche succo di limone, spezie e aromi a piacere;
– bere un litro e mezzo di acqua oligominerale al giorno per eliminare le scorie prodotte dai processi metabolici;
– non usare zucchero comune, meglio sostituirlo con un dolcificante acalorico.

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