Home Tutte le diete... del mondo ;-) Una dieta senza errori: rimediare agli sbagli più comuni

Una dieta senza errori: rimediare agli sbagli più comuni

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Con il seguente articolo s’intende descrivere ciò che fa di una dieta, una prassi sbagliata, in altre parole tutte le cattive abitudini che vengono assunte da chi inizia un percorso dietetico, ma non ottiene i risultati sperati. Una dieta infatti per riuscire necessita di alcuni accorgimenti essenziali, anche se richiedono particolari attenzioni. Il termine dieta spesso è affiancato a quello di alimentazione, arrivando a definirsi come l’opposto di questa; col termine dieta s’indica il limitare l’assunzione di cibo, per motivi patologici o per ridurre la quantità di grasso presente nel corpo umano. Il termine “dieta” proviene dal greco è indica un modo di vivere o uno stile di vita, questo termine fu usato per la prima volta da Ancel Keys, che condusse uno studio epidemiologico negli anni ‘70 sui regimi alimentari in sette paesi di 3 continenti. Gli esiti degli studi rivelarono chiaramente che tra le popolazioni del Bacino mediterraneo, che si alimentavano in prevalenza di pasta, pesce, prodotti ortofrutticoli e utilizzano quasi esclusivamente olio di oliva come condimento la percentuale di mortalità per cardiopatia ischemica era molto più bassa dei soggetti di paesi come la Finlandia o l’Olanda dove il regime alimentare quotidiano includeva molti grassi saturi (burro, strutto, latte, carne rossa …).

Oggi il termine dieta è divenuto molto comune, poiché sempre più persone ne fanno ricorso per svariati motivi legati soprattutto all’eccesso di peso. L’eccesso di peso è dovuto generalmente al fatto che s’introducono nell’organismo più calorie di quelle che si riescono a consumare, di conseguenza, per eliminare i chili di troppo, bisogna invertire i due fattori e assumere meno calorie di quelle abituali. Proprio da qui che cominciano i problemi sia fisici sia psicologici, i quali portano spesso alla rinuncia e al fallimento di molte diete, soprattutto quelle denominate “fai da te”. Ma cosa succede nell’organismo quando s’intraprendono dei regimi dimagranti particolarmente severi? All’interno dell’organismo scattano dei veri e propri meccanismi di autodifesa, in quanto privato di colpo dell’apporto calorico abituale, il corpo reagisce come se dovesse fronteggiare un periodo di crisi cominciando a ridurre il dispendio energetico. Dopo un po’ di tempo, quindi, non si dimagrisce più, a meno di non ridurre ulteriormente le calorie giornaliere, non solo, ma, non appena si ricomincia a mangiare in modo normale, spesso si recuperano rapidamente tutti i chili persi, talvolta anche di più. Si rende necessaria, allora, una nuova dieta e si prosegue in questo ciclo, noto come “effetto yo-yo” ovvero l’organismo, molto più furbo di quanto si possa pensare, si attiva per resistere alle privazioni, a volte anche brutali, quando è sottoposto alle diete. Infatti, quando si diminuisce l’apporto calorico, l’organismo reagisce in due modi:

– Si mette a riposo consumando meno energie;

– Mette da parte più risorse.

Alla fine quando i chili persi sono quelli sperati, l’organismo è cambiato, divenendo diffidente e riprendendo quindi le vecchie abitudini, si ringrassa rapidamente e a volte, anche di più, poiché il corpo mette da parte grassi in previsione delle prossime diete.

Come evitare l’effetto yo-yo?
Di sicuro, una prima regola è di non farsi ingannare dalle diete “facili” che richiedono un minimo di sforzo, poiché gli effetti sulla bilancia si vedranno subito, ma poi si finisce per rimetterci; bisogna poi scegliere diete costituite da passi progressivi per far funzionare e adattare per il meglio, l’organismo; bisogna infine evitare di saltare i pasti, poiché quando si salta il pranzo, per esempio, la sera si è portati a mangiare molto di più, finendo così per ingrassare maggiormente.

L’effetto yo-yo però, non è l’unica ragione che spinge molte persone ad abbandonare la dieta: spesso subentrano anche il malumore, la depressione e la stanchezza, dovuti alla mancanza di certi alimenti, alla privazione dei cibi preferiti, al fatto che non si riescono a raggiungere i risultati sperati nei tempi desiderati.

Per capire se si ha realmente bisogno di un regime dimagrante, è utile calcolare il proprio indice di massa corporea (IMC), che si ottiene dividendo il proprio peso per il quadrato della propria altezza espresso in metri. L’indice di massa corporea è considerato normale se è compreso tra 18,5 e 24,99; tra 25 e 29,99 si ha sovrappeso, tra 30 e 39,99 si ha obesità, oltre i 40 si ha obesità grave. Naturalmente poi devono essere considerati altri parametri che influenzano il peso come la percentuale di massa grassa e magra (la massa grassa è il tessuto adiposo, è poverissimo di acqua e non brucia calorie, cioè è assolutamente inerte. Una certa quantità di grasso è comunque necessaria: sia come scorta energetica, sia per il buon funzionamento dei processi fisiologici umani. La percentuale di grasso ideale è del 10/15% per l’uomo e del 17/22% per la donna; la massa magra La massa magra invece è il tessuto muscolare, è molto ricca di acqua ed influenza notevolmente il metabolismo. Infatti, più muscoli abbiamo, più calorie bruciamo, sia a riposo che in attività) la densità ossea e la muscolatura.

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