L’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
Una alimentazione razionale, adatta a mantenere lo stato di buona salute ed una buona efficienza
dell’organismo, deve innanzitutto assicurare un apporto abituale di energia adeguato (vale a dire che non
sia mediamente né superiore né inferiore) al reale fabbisogno energetico (calorico). Quest’ultimo è
determinato da ben definiti fattori (età, sesso, taglia fisica, peso corporeo, attività fisica svolta) che
condizionano il maggiore o minore dispendio di energia dell’organismo.
Accanto a questo aspetto quantitativo dell’alimentazione di tutti i giorni va però subito tenuto presente
anche l’aspetto qualitativo. Infatti, non è corretto, né salutare, soddisfare le nostre esigenze energetiche
con un qualsiasi alimento o con scelte ristrette e ripetitive. Al contrario bisogna tenere nella dovuta
considerazione anche la composizione in principi nutritivi dei cibi che compongono la nostra dieta, e fare
m.riva – fondamenti di nutrizione 3
in modo che essa sia quanto più possibile variata ed equilibrata, ossia comprenda tutte le diverse
categorie di alimenti, allo scopo di assicurare sistematicamente al nostro organismo i principi nutritivi che
ci sono necessari.
Dato però che l’uomo mangia “alimenti” e non “principi nutritivi”, occorre trovare un metodo che renda più
facile la scelta dei cibi con i quali comporre agevolmente un’alimentazione corretta e completa.
Come detto, i principi nutritivi sono presenti in tutti gli alimenti, ma in quantità diversa dall’uno all’altro.
Non esiste quindi “l’alimento completo” che contenga tutti i principi nutritivi nelle quantità che ci sono
necessarie. Si può anche aggiungere che nessun alimento è strettamente indispensabile, in quanto
qualunque prodotto può essere sostituito da un altro di valore nutritivo simile.
Di conseguenza, per assicurarsi senza problemi ogni giorno le quantità consigliate di principi nutritivi è
sufficiente mangiare in modo variato, scegliendo tipi differenti di alimenti.
L’ALIMENTAZIONE SQUILIBRATA
Conseguenza immediata di cattive abitudini alimentari è innanzitutto che si viene a rompere l’equilibrio
tra apporto calorico alimentare e consumi energetici, portando l’organismo ad accumulare le calorie non
utilizzate sotto forma di grassi di deposito e quindi di aumento di peso. Quest’equilibrio a volte è alterato
non solo da un apporto eccessivo di energia ma da malattie che coinvolgono organi deputati al
mantenimento del metabolismo. In altre situazioni l’esagerato apporto alimentare è legato a disarmonie
del carattere, esprimendo talora un tentativo di compenso psicologico in soggetti affetti da psiconevrosi.
Errori alimentari, sia sul piano della quantità che dell’equilibrio fra i diversi apporti nutritivi, possono
anche determinare stati carenziali o dismetabolismi, soprattutto in soggetti predisposti. E’ questo un
problema sempre più diffuso nelle società dell’affluenza e che riguarda i malanni cardiovascolari, alcuni
tipi di diabete, l’ipertensione e financo alcune forme tumorali.