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Il ciclamato di sodio

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Il ciclamato di sodio è un dolcificante naturale dotato di un elevato potere edulcorante, spesso affiancato alla saccarina nella produzione di sciroppi semplici e sciroppi medicati dietetici o per diabetici.

Esso venne scoperto ed utilizzato per la prima volta nel 1937 da uno studente di dottorato dell’Università dell’Illinois, Michael Sveda: egli scoprì per caso il sapore dolce di questo elemento, il cui brevetto per la produzione divenne successivamente proprietà dei laboratori Abbott, i quali si occuparono di effettuare le ricerche ed i necessari studi per poterlo impiegare come dolcificante sicuro. 

Proprio su questo punto ci sembra utile soffermarci: questo dolcificante, infatti, è tendenzialmente considerato sicuro – ad eccezione che se ne rispettino le dosi massime consentite – nonostante sia stato a lungo studiato per la sua presunta carcinogenicità a carico della vescica dei ratti: un po’ come avvenne per la saccarina, anche per il ciclamato di sodio gli studi su una sua eventuale tossicità hanno a lungo sospeso la sua assunzione, e tutt’oggi in America l’utilizzo del ciclamato di sodio è vietato.

Riguardo la sua assunzione, è bene comunque sottolineare che esso non solo non apporta calorie e non è cariogeno – il suo potere dolcificante varia da 30 a 50 volte superiore a quello del saccarosio – ma viene assorbito (seppur lentamente) lungo il tratto gastrointestinale, e una volta assorbito non si concentra nei tessuti ma viene escreto con le urine non metabolizzato. Esso inoltre ben si adegua ad un suo utilizzo come dolcificante, specialmente in combinazione con altri edulcoranti: non solo presenta la sua compatibilità con molti cibi, ingredienti, aromi naturali ed artificiali, altri dolcificanti, conservanti chimici, ma presenta anche una solubilità in acqua abbastanza rilevante, ed una buona stabilità ad alte e basse temperature, a vari pH ed in presenza di luce ed ossigeno.

Nonostante, come abbiamo accennato, in alcuni paesi degli Stati Uniti d’America l’uso del ciclamato di sodio non sia apprezzabile ed anzi venga assolutamente vietato, in Europa se ne concede la produzione e l’utilizzo: esso è infatti consentito in 50 paesi, Italia compresa, anche se con alcune limitazioni del caso. La ADI varia da paese a paese e si aggira intorno a 0-11 mg/Kg di peso corporeo.

In questi paesi in cui il suo uso è consentito, il ciclamato di sodio viene utilizzato non solo come dolcificante in polvere (ma anche sotto forma di tavolette o in forma liquida) ma anche in bevande e succhi di frutta, in lavorati a base di frutta, in chewing gum e caramelle, in condimenti, gelatine marmellate e guarnizioni.

Tra le controindicazioni più evidenti associabili ad un uso spropositato del ciclamato di sodio, rientrano la dermatite, il prurito, l’eczema e la fotosensibilizzazione: per questo motivo, ed anche perché è uno tra i dolcificanti considerati più a rischio, è bene attenersi alle dosi massime consentite.

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