Che cosa è
La digestione difficile, la dispepsia, è dovuta a una disfunzione del tubo digerente che non tratta correttamente gli alimenti assorbiti. Questi non vengono digeriti a causa della carenza di alcune sostanze, quali:
- Gli enzimi salivari o pancreatici;
- L’acido gastrico;
- La bile.
Quali sono le cause della dispepsia
Qualsiasi anomalia, insufficienza, malattia dell’apparato digerente può provocare una dispepsia. Il cibo viene sottoposto al processo di digestione fin dalla sua introduzione nella bocca. I denti lo triturano e la saliva aiuta a inghiottirlo. Inoltre, la saliva contiene enzimi che scompongono il cibo. I denti in cattivo stato e la scarsa salivazione possono rendere più difficoltosa la digestione.
I sintomi della dispepsia
Tra i sintomi più diffusi, vi sono:
- Dolori di stomaco;
- Diarrea;
- Malessere generale e vomito;
- Dimagrimento;
- Flatulenza;
- Cambiamento delle abitudini evacuatorie.
Nello stomaco, il cibo viene ulteriormente scomposto e mescolato al succo gastrico, ricco di enzimi. Un eccesso di acido gastrico può provocare dolori allo stomaco e una sensazione di malessere generale. Una carenza di acido gastrico, invece, rallenta il processo di digestione a livello dell’intestino tenue. Lo stomaco riversa il cibo nel duodeno, la parte superiore dell’intestino tenue. Qui esso viene mescolato al liquido proveniente dalle vie biliari e dal pancreas. La bile e gli enzimi pancreatici eliminano i grassi e le altre sostanze contenute nel cibo; solo le sostanze nutritive passano nell’intestino tenue vengono assorbite in seguito, dall’organismo attraverso il sangue. Se la secrezione di bile è insufficiente, le sostanze nutritive non vengono assimilate e si possono verificare carenza vitaminica e diarrea. Una insufficienza di enzimi pancreatici compromette anch’essa la digestione, provocando diarrea e carenze alimentari.
Tutte le malattie
- della bocca,
- dello stomaco,
- dell’intestino,
possono causare una dispepsia. I calcoli salivari possono ostacolare la secrezione della saliva, e i tumori del fegato e del pancreas quella degli e3nzimi.
Il consulto del medico
Se la digestione difficile si protrae per più di qualche settimana, occorre consultare il medico. I sintomi possono essere, come abbiamo visto, i seguenti:
- dolori di stomaco;
- diarrea;
- malessere generale;
- vomito;
- perdita di peso;
- flatulenza: (condizione caratterizzata da un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale e accompagnata ad un’abnorme emissione degli stessi dal retto);
- cambiamento delle abitudini evacuatorie.
Il medico esamina le varie parti del tubo digerente:
- bocca;
- esofago;
- stomaco;
- intestino,
e può prescrivere:
- analisi del sangue e delle feci,
- radiografia,
- gastroscopia.
La terapia
La terapia della dispepsia è quella della malattia all’origine dei disturbi digestivi. Se la dispepsia è dovuta alle cattive condizioni dei denti o a calcoli salivari, sarà il dentista a porvi rimedio. Una insufficiente secrezione di saliva è difficile da curare; esistono farmaci che riducono l’eccesso di succo gastrico. I calcoli biliari o i tumori si possono operare, la carenza enzimatica può essere supplita con una polvere da diluire nell’acqua. Numerosi altri disturbi digestivi possono poi attenuarsi con una dieta appropriata come per esempio:
Alimenti consigliati | Alimenti sconsigliati |
Latte (con moderazione preferendo quello p. scremato), yogurt ed alimenti leggeri a basso contenuto lipidico (carni bianche, pesce magro, formaggi magri non fermentati) preparati con metodi di cottura leggeri (bollitura, saltatura con olio extravergine di oliva o cottura alla griglia facendo ben attenzione a non bruciare parti dell’alimento). Cercare comunque di non consumare nello stesso piatto proteine di diversa provenienza come uova e legumi o carne e formaggi (ovviamente a piccole dosi come una spolveratina di grana sul ragù magro della pasta tali associazioni sono consentite) | Pasti abbondanti ricchi di grassi; andrà quindi limitato il consumo di carni e pesci grassi o conservati (sotto sale, sott’olio, affumicati ecc.), formaggi grassi (specie quelli fermentati come gorgonzola e pecorino), condimenti ed intingoli vari. |
Succhi di frutta ad eccezione di quelli molto acidi (spremuta di pompelmo o di altri agrumi) | Bevande alcoliche (specie i superalcolici), The, caffè, bibite gassate |
Verdure cotte, carciofi, cavolo, ortiche, patate, banane | Alimenti freddi (bevande ghiacciate, gelati, granite) specialmente a stomaco vuoto |
Alimenti poco cotti | |
Frutta acidula (limoni, mandarini, arance, cedro, ananas, ribes, melograno) e frutta secca (troppo ricca di grassi e proteine), vino bianco, aceto, pomodori, peperoni, succo di pomodoro | |
Spezie (soprattutto pepe, aglio, peperoncino), sottaceti, salamoie, prodotti di pasticceria a base di creme. |
L’evoluzione della dispepsia
L’evoluzione della dispepsia dipende dalle malattie che ne sono all’origine. Se si tratta di
- calcoli biliari,
l’esportazione di questi è sufficiente, ma nel caso di
- un tumore,
la guarigione può non essere completa. Una dieta equilibrata a volte è sufficiente a far scomparire i disturbi.
La dispepsia può essere pericolosa
La dispepsia può essere il sintomo di una grave malattia soggiacente. Anche alcune malattie dell’intestino tenue, come
- malattia di Crohn (è un’infiammazione cronica che può colpire teoricamente tutto il canale alimentare, dalla bocca all’ano, ma che si localizza prevalentemente nell’ultima parte dell’intestino tenue),
- le infezioni batteriche,
- l’intolleranza al glutine,
possono rendere difficoltosa la digestione. Anche lo stress, l’abuso di tabacco o di alcol sono altre cause possibili che portano all’insorgere della dispepsia.