Il nome miele deriva dal latino: mel .
E’ un prodotto ottenuto dalla attività delle api per l’elaborazione dei succhi zuccherini bottinati sui diversi fiori.
Raccolto dai favi per colatura o per centrifugazione o per pressione, il miele viene posto in commercio con classifiche merceologiche derivate dal luogo d’origine e già sufficienti a distinguere i tipi pregiati da quelli di minor valore.
I suoi caratteri organolettici, che sono piuttosto costanti in relazione all’origine del prodotto possono essere facilmente controllati.
Il miele può presentarsi semiliquido o anche denso o sciropposo: con il tempo può solidificare spontaneamente diventando opaco e anche granuloso per formazione di cristallini di glucosio.
La sua colorazione è variabile e così dicasi anche per il sapore e l’aroma essi derivano dalle differenti fioriture stagionalmente bottinate, si hanno così miele di castagno ( di colore bruno scuro), di acacia e di tiglio (l’uno e l’altro assai bianchi) di brughiera (scuro).
In commercio il miele è di diversi tipi, viene attribuito impropriamente, anche ad altri prodotti di diversa origine, così si trova il miele di datteri (sciroppo che cola da alcune varietà molli di dattero), il miele di fichi (sciroppo ottenuto da una speciale lavorazione dei fichi secchi e usato come dolcificante), il miele di uva (prodotto speciale ottenuto da una determinata lavorazione del mosto concentrato e del succo d’uva) ; ed infine il miele artificiale costituito da zucchero invertito, a cui vengono aggiunte sostanze aromatiche e piccole quantità di miele naturale.