Arterie e vene rappresentano le due grandi classi di vasi sanguigni dell’organismo di dimensioni visibili. Le arterie, in particolare, hanno il compito di portare il sangue, ricco di ossigeno, in ogni parte del corpo. Per questo motivo un danno al sistema arterioso costituirebbe un pericolo per l’intero organismo. Ecco perché sono essenziali adeguate misure di prevenzione.
Come è strutturata un’arteria
Le arterie sono dei vasi sanguigni che possiedono una parete spessa. Lo strato più esterno è costituito da una sottile lamina di tessuto fibroso all’interno del quale si trova un consistente strato di tessuto elastico e muscolare, che mantiene la pressione all’interno del vaso. Esistono, inoltre, sistemi di fibre muscolari ad anello che passano fra gli strati di sostanza elastica. L’endotelio, lo strato più interno dell’arteria, è costituito da un insieme di cellule piatte che tappezzano le pareti del vaso permettendo al sangue di entrare in contatto con una superficie liscia e a scarso attrito. In condizioni normali l’arteria ha una parete abbastanza spessa , composta da tre strati che circondano il lume, in cui passa il flusso sanguigno. In una fase di aterosclerosi non del tutto sviluppata depositi di sostanze grasse iniziano a formarsi nello strato più interno del vaso. Mentre in una fase più avanzata i depositi di grasso hanno enormemente ridotto il lume dando spazio al deposito di calcio. Le malattie più frequenti
Due sono i principali meccanismi che possono indurre ad una diminuzione critica della circolazione sanguigna in un arteria. Il primo è dovuto all’arteriosclerosi, un processo di indurimento delle pareti arteriose: fisiologica con invecchiamento è accelerata da altre malattie delle arterie e da malattie sistemiche. L’età è il fattore fondamentale di questo fenomeno. La modificazione della parete arteriosa, che diventa meno elastica, è dovuta alla quantità eccessiva di tessuto fibroso. Ciò può avvenire nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa. L’altro fattore che induce alla diminuzione della circolazione è la formazione di ateromi, depositi di sostanze grasse che si formano nella parete arteriosa con il trascorrere degli anni. La degenerazione del sistema arterioso dovuta alla formazione degli ateromi è denominata aterosclerosi. La formazione dell’ateroma inizia con un anomalo deposito di colesterolo all’interno della parete arteriosa. Crescendo, la placca si sviluppa anche all’interno della cavità del vaso dove scorre il sangue, riducendo la sezione e provocando una diminuzione dl flusso del sangue. In uno stadio più avanzato lo sviluppo della placca provoca alterazioni in tutto lo spessore della parete arteriosa.
Le conseguenze
Molte possono essere le conseguenze di una grossa placca ateroma tosa: un blocco totale ostruente l’arteria o la riduzione del flusso che attiva il meccanismo della coagulazione nel punto ristretto. Il risultato è la formazione di un trombo in grado di ostruire completamente il vaso aggravando il restringimento originale.
L’ateroma: una minaccia per il cuore e per il cervello
L’ateroma minaccia in particolare il cuore in quanto le arterie coronarie, che riforniscono di sangue il muscolo cardiaco, sono sottoposte a continue sollecitazioni. Quando un’arteria coronaria va incontro a occlusione da placca ateromatosa, si scatena una crisi di insufficienza coronarica meglio nota con il nome di trombosi coronarica. L’arteriosclerosi può causare anche danni celebrali, attraverso un ictus apoplettico. La causa può essere ricercata in un’ostruzione arteriosa da ateroma, da embolia o dalla rottura di un’arteria con la conseguenza dell’emorragia celebrale.
Altre arteriopatie
Anche l’aorta può essere colpita da degenerazione ateromatosa. Le conseguenze fondamentali sono costituite dalla formazione di aneurismi. In questo caso la parete cede e rigonfiarsi perché indebolita dalla degenerazione con la formazione di un rigonfiamento a sacca. Solitamente gli aneurismi sono localizzati nell’aorta addominale e nel tratto toracico. L’unico rimedio è la sostituzione chirurgica dei tratti interessati con segmenti di tessuto sintetico a tubo.
I soggetti più a rischio
I soggetti affetti da pressione alta o diabete sono tra le categorie più a rischio. Tra i fattori influisce anche la predisposizione dei soggetti appartenenti a famiglie in cui si sono registrati casi simili. Anche il livello di colesterolo nel sangue costituisce un fattore di rischio.
Prevenzione
Cosa si può fare per prevenire o ritardare lo sviluppo di aterosclerosi? Sicuramente bisogna curare le malattie che costituiscono fattore di rischio, controllando il diabete e la pressione. Smettere di fumare aiuta l’organismo in quanto migliora le condizioni di ossigenazione delle cellule dell’organismo e lo stato di salute generale.