I danni del doping

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Doping e sport: un binomio indissolubile
Sostanze che aumentano in modo artificiale il rendimento atletico riducendo la percezione della stanchezza e aumentando la prontezza dei riflessi. Si tratta in particolare delle cosiddette “pratiche dopanti”, un escamotage illecito oltre che pericoloso per la salute più utilizzato dagli atleti. L’assunzione di agenti dopanti risale ai Giochi Olimpici del 1956. Per questo motivo tali sostanze sono state vietate dal Cio (Comitato olimpico internazionale) nel 1974. La Wada (World anti doping agency) nata grazie alla Cio ha stilato un elenco delle sostanze proibite nel mondo sportivo.

Le sostanze farmacologiche vietate
Si dividono in classi in base alle proprietà in esse contenute. Alcune sostanze come gli anabolizzanti, gli ormoni, gli agenti con attività antiestrogene, i farmaci diuretici e gli agenti mascheranti sono proibite sia in gara che fuori, altre invece come nel caso degli stimolanti, i narcotici, i corticosteroidi e i derivati dalla cannabis sono vietate soltanto in gara. Infine appartengono alla classe delle sostanze proibite solo in particolari sport i beta – bloccanti e l’acol.

Sostanze proibite in gara e in allenamento
Gli anabolizzanti sono sostanze che stimolando la sintesi di nuove molecole, favoriscono la crescita dei tessuti. Molti e gravi gli effetti collaterali. Arresto prematuro della crescita per gli atleti al di sotto i 20 anni, acne cistica su schiena e volto, danni al fegato, alla prostata e al sistema cardiocircolatorio, sterilità, impotenza, sindromi psichiatriche, irregolarità mestruali, comparsa eccessiva di peli, calvizie e abbassamento della voce. Gli ormoni, della stessa classe degli anabolizzanti, sono delle sostanze che modificano i processi biochimici prodotte dalle ghiandole a secrezione interna e per sintesi. Chimicamente appartengono a gruppi diversi: alcuni hanno struttura fenolica, altri sono di natura proteica, altri infine sono steroidi. L’assunzione cronica può portare a modificazioni scheletriche e al rischio di cardiopatie, ictus, diabete, ipertensione e tumore colon rettale. L’eritropoietina (Epo) aumenta, invece, la concentrazione di emoglobina nel sangue migliorando la capacità del sangue di trasportare ossigeno che i tessuti utilizzano per bruciare gli zuccheri sviluppando energia per le prestazioni. Può aumentare il rischio di trombosi, ictus e infarto. L’insulina è un ormone proteico secreto dalle isole di Langerhans del pancreas ed influenza il metabolismo di zuccheri, lipidi e amminoacidi, in modo da abbassare i livelli di glucosio nel sangue stimolandone l’assunzione da parte di muscoli e fegato come acidi grassi. Gli agenti mascheranti mascherano la presenza di sostanze proibite nei controlli antidoping. I beta – 2 agonisti sviluppano la massa magra e causano aritmie, disturbi del sonno e vasodilatazione.     

Sostanze proibite solo in gara
I corticosteroidi sono ormoni prodotti dalla parte corticale delle ghiandole surrenali sotto il controllo del’ipofisi. Si tratta di antinfiammatori che stimolano l’emissione di sostanze steroidee utilizzate per migliorare la risposta agli stress. Causano l’alterazione dell’equilibrio ormonale e l’indebolimento osseo. I derivati della cannabis sono anfetamine che migliorano il rendimento sportivo stimolando il sistema nervoso centrale e riducendo la fatica. L’assunzione di questa sostanza causa ansia, agitazioni, mal di testa e insonnia e aumenta l’aggressività. Aritmia, infarto e colpo di calore sono le morti più frequenti. I narcotici sono sostanze di varia natura chimica  capaci di paralizzare in modo reversibile le cellule del sistema nervoso. Fanno parte della classe degli oppioidi e svolgono un’azione calmante.

Occhio a non farsi scoprire
Molti sportivi riescono ad eludere i controlli. I diuretici assunti dagli atleti permettono di eliminare più velocemente i farmaci vietati assimilati dall’organismo favorendo la diuresi. Ecco perché all’esame dei campioni di urina due sono i fattori valutati dagli specialisti: la densità e il pH ossia il livello di acidità.

Erbe cinesi come sostanze dopanti
L’efedra è una pianta che conta 35 specie in regioni temperate e calde con fiori piccoli. Contiene l’efedrina, una sostanza che ha un effetto eccitante sul sistema nervoso centrale. A differenza dell’adrenalina è caratterizzata da un’azione protratta nel tempo. Viene usata in medicina per la cura dell’asma e di alcune malattie cardiovascolari mentre in oculistica è utilizzata per provocare la dilatazione della pupilla.  

Gli sport più coinvolti
Lo scandalo degli atleti dopanti abbraccia un mondo sportivo molto vasto. Tra gli sport più interessati dal fenomeno: il ciclismo, il nuoto, l’atletica e la scherma. L’aspetto più allarmante riguarda, però, le categorie coinvolte. Non più solo gli sport a livello agonistico ma anche le categorie giovanili e amatoriali.

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